Nicoletta Favari e Christopher Salvito sono coppia sia nella vita reale che nell’arte: pianista lei, percussionista lui, formano il Passepartout Duo. L’aprile del 2020 vede uscire un loro album, in collaborazione con un altro tandem, AnyOne, originari di Pechino: il disco si intitola “Vis-à-Vis”, ed è il terzo progetto discografico (e il primo LP) del duetto italo-statunitense.
Lo precedono infatti due EP: “Ólafsfjörður” (ispirato a un eponimo villaggio di pescatori in Islanda), quattro brani (proposti anche da RAI Radio 3 e dalla BBC), del dicembre 2018 e “A Northern Year”, con due brani – composti dalla musicista islandese Hafdís Bjarnadóttir – ispirati al ciclo di luce fra i solstizi (e infatti dedicati rispettivamente ai mesi fra gennaio e giugno, e a quelli fra luglio e dicembre), del marzo 2019.
La collaborazione con AnyOne avrebbe dovuto essere accompagnata da una tournée di otto tappe (sette nel Sud della Cina, e una a Pechino), la quale è stata purtroppo cancellata per l’emergenza del coronavirus; la si è per ora sostituita con un concerto, eseguito il 5 aprile presso il Museo di arte contemporanea Ming di Shanghai, e trasmesso in diretta su internet.

Passepartout Duo ci ha raccontato la “residenza artistica” di sei mesi, sponsorizzata da Swatch. Gli scorsi mesi li hanno infatti visti impegnati in un calendario ricco di appuntamenti. Da luglio a settembre dello scorso anno, sono stati alla Embassy of Foreign Artist di Ginevra; a ottobre, sono partiti da Tbilisi alla volta di Shanghai, attraversando l’Asia in treno.
Continente col quale hanno già molta confidenza, essendo già stati a Pechino e avendo visitato il Giappone, visitando Tokyo per poi andare alla Biennale di Nakanojo. Sono stati anche a Hong Kong, Singapore, Bangkok, Kuala Lumpur… Hanno girato anche l’Europa in lungo e in largo: il 2018 li ha visti viaggiare da Cipro alla Lettonia.
Il loro percorso (finora) si può suddividere in tre periodi: durante il suo primo anno, il duo ha organizzato eventi e residenze fra Europa e Stati Uniti; poi, un progetto nel Nord Europa, nel quale i due artisti hanno realizzato diverse collaborazioni di lunga durata; quindi, l’approdo in Asia, con un nuovo approccio (e l’avvicinamento all’arte concettuale) e la residenza al centro artistico Swatch.
Con la loro attenzione dedicata alle varie aree geografiche percorse, riescono a creare progetti con una rete d’istituzioni locali; ciò permette loro anche di tagliare i costi e le emissioni dei loro lunghi viaggi. Nel dicembre dello scorso anno, hanno inaugurato “Practicing Patience”, una performance di Hetty Laycock, artista inglese che realizza sculture col filo di rame: alla sua mostra a Shanghai, Nicoletta e Christopher hanno contribuito con un momento musicale, che hanno composto esplorando gli strumenti usati dalla Laycock, utilizzando in particolare campionamenti musicali di suoni registrati durante il di lei processo creativo. Hanno poi celebrato l’ottavo anniversario dello Swatch Art Peace Hotel Artist Residency.
In gennaio, hanno suonato alla presentazione di Swissnex China; a febbraio hanno annunciato il disco frutto della collaborazione con AnyOne. Il 24 dello stesso mese, Favari e Salvito sono rimasti i soli artisti allo Swatch Art Peace Hotel.
Il periodo a Shanghai ha portato il duo a nuove collaborazioni, assieme a due degli artisti con cui hanno condiviso la residenza; del tempo è stato anche dedicato alla produzione e al design del nuovo disco, e al progetto di “Fuzzy Synth” assieme a JNBY, marchio cinese di moda che ha fornito materiale per la realizzazione d’esso.
“Fuzzy Synth”, il cui completamento, dopo due mesi di lavoro, è stato annunciato su Facebook il 2 marzo, sarà utilizzato per il prossimo album di Nicoletta & Christopher: progetto che combinerà sintesi sonora e arte tessile. Fruttuosa, per la realizzazione di questo sintetizzatore artigianale, è stata la frequentazione d’un negozio di elettronica di Shanghai.
La loro musica si ispira alla quotidianità che vivono, al tempo e agli spazi che attraversano e visitano. Nei mesi di sconvolgimento e d’isolamento per la pandemia da COVID-19, presentando un nuovo album sembra loro di proporre la reliquia d’un mondo perduto, quando viaggiare era (almeno, rispetto a come sembra lo sarà in futuro) facile e innocuo.

Sperano che questa proposta possa avere un suo beneficio: non sanno se questa musica sia inutile per coloro i quali sono, purtroppo, alle prese col virus, oppure un intrattenimento per chi deve trascorrere il tempo in quarantena; ma confidano che anche il semplice atto dell’ascolto rivesta un suo valore.
Hanno cominciato marzo rendendo noti la copertina e il booklet del disco “Vis-à-Vis”, registrato con materiali assemblati tra le strade di Ginevra: soprattutto, oggetti in metallo e legno.
Verso metà mese, hanno allietato i loro ammiratori proponendo filmati in cui suonano musiche di Haruomi Hosono, Hiroshi Yoshimura, Satoshi Ashikawa: un viaggio musicale attraverso gli anni ’80. Il periodo d’isolamento è stato per loro l’occasione di studiare la musica minimalista di quegli anni, e per riproporla creando una qualità del suono diversa da quella delle versioni originali.
Nicoletta e Christopher raccontano, oltre alla loro residenza artistica a Shanghai, e il viaggio, cominciato a Ginevra, che l’ha preceduta: un percorso che li ha visti attraversare anche Georgia, Azerbaijan, Kazakistan e Uzbekistan.
Lungo il viaggio, hanno tenuto concerti in conservatori, così come su tetti di caravanserragli. Questo viaggio è stato parte di un più ampio tour (a sua volta, sunto dello stile di vita itinerante dei due artisti), dell’arco di tre anni, preferendo le piccole comunità alle metropoli, e dedicando sempre almeno un mese a ogni situazione nel quale hanno sostato.
Per quanto i suoi abitanti siano attaccati alle tradizioni, a livello urbanistico la Shanghai storica è stata disintegrata: la sua realtà odierna è perciò sfaccettata, controversa. La città che al momento ospita Passepartout Duo sembra una metropoli senza passato; e se la musica locale mantiene vivo il ricordo delle sue radici, in Cina la musica sperimentale è una novità quasi totale.
Il pubblico cinese è molto aperto alle novità musicali; è anche un pubblico fresco, dato che in Cina sinora non si è fatta molta musica sperimentale.
Lo Swatch Art Peace Hotel riflette la mentalità e della visione artistica del marchio di orologi che lo sponsorizza: è uno spazio, residenziale e non solo, dedicato esclusivamente ad artisti (di varie discipline). Questo spazio, che ospita il Passepartout Duo, consta di diciotto camere studio, comprensive di atelier per artisti e spazi in comune (la biblioteca, la cucina); i programmi sono di due o tre mesi, al cui termine gli spazi sono aperti a un pubblico che può raggiungere le venticinque persone.
Per esplorare il mondo di Passepartout Duo:
https://passepartoutduo.com/
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https://www.instagram.com/passepartoutduo/