Iran ed Arabia Saudita hanno deciso di riprendere le relazioni diplomatiche – interrotte dal 2016 – e di riaprire entro due mesi le rispettive ambasciate. A rendere il boccone ancor più indigesto per gli Stati Uniti ed i loro alleati, la regia cinese alle spalle dell’intesa tra i due Paesi del Golfo. Iraniani e sauditi hanno raggiunto un accordo a seguito di colloqui tenutisi a Pechino.
Se il casus belli che portò alla rottura delle relazioni tra Teheran e Riyad fu l’uccisione del religioso sciita Nimr Baqir al Nimr in Arabia Saudita, non va dimenticato che i due Paesi si combattono da anni a distanza in Yemen, con gli iraniani a sostegno degli Houthi e i sauditi schierati con il governo di Sana’a.
Un disgelo tra Iran ed Arabia Saudita potrebbe avere positive ripercussioni anche in questo martoriato Paese, dilaniato da una lunghissima guerra civile. E indebolire il cordone sanitario intorno all’Iran che Washington ed i suoi alleati stanno tentando invece di rafforzare, anche sfruttando la collaborazione militare tra Mosca e Teheran. E’ di queste ore la conferma della fornitura di caccia Su-35 – forse 24 – da parte della Russia all’aeronautica iraniana, mentre da mesi ormai Teheran rifornisce Mosca di droni kamikaze, che tanti successi stanno cogliendo sui campi di battaglia ucraini.