Arriveranno in Iran a marzo i primi esemplari di Sukhoi Su-35, gli aerei da combattimento di fabbricazione russa destinati a rinnovare la linea di volo dell’aeronautica della Repubblica Islamica. I Su-35 rappresentano la componente più pregiata di un corposo pacchetto di mezzi e strumentazioni militari che sarà fornito agli iraniani nei prossimi mesi, pacchetto che comprende anche elicotteri e sistemi di difesa antiaerea.
Forniture che rappresentano il contraccambio per la consegna dei droni suicidi Shahed 136 – e probabilmente di missili – da parte degli iraniani. Droni che, con il nome di Geran-2, stanno svolgendo un importante ruolo nel conflitto ucraino: i russi, infatti, grazie al loro basso costo li utilizzano per attacchi in massa contro bersagli ucraini, con buon successo a quanto risulta dai riscontri provenienti dal campo di battaglia.
L’arrivo dei Su-35 (24 quelli che dovrebbero essere consegnati nei prossimi mesi) rappresenta un importante contributo al rafforzamento dell’aeronautica iraniana, ancora costituita in gran parte dai resti della forza aerea dello Scià. F-14 A, F-5 E/F e F-4 D/E Phantom II rappresentano, infatti, la spina dorsale dell’aeronautica iraniana, insieme a qualche decina di MIg-29, a pochi esemplari di Su-25 e ad una quarantina di caccia F-7 N, copia cinese dei vetusti MIg-21 sovietici.