Non c’è solo il mancato rinnovo dell’accordo con la Russia a minacciare le esportazioni di grano e cereali ucraini: cinque Paesi dell’Unione Europea sono intenzionati a prorogare i divieti di commercializzazione in vigore a diversi mesi e in scadenza il prossimo 15 settembre.
Oggi Polonia, Bulgaria, Ungheria, Slovacchia e Romania hanno ufficializzato la richiesta all’Ue di poter prorogare le restrizioni alle importazioni di grano ucraino, almeno fino alla fine di quest’anno. La misura è stata adottata a seguito delle pesanti proteste degli agricoltori dei cinque Paesi in questione, proteste originate dal forte effetto perturbatore – crollo dei prezzi – provocato dall’enorme afflusso di granaglie ucraine dopo lo scoppio della guerra. Le cinque nazioni sono diventate in questi mesi importanti linee di transito alternative per le esportazioni ucraine, in considerazione della drastica riduzione di porti controllati da Kiev e dall’aumento della pericolosità delle rotte navali che attraversano in Mar Nero.
Il mancato rinnovo dell’accordo sul grano – scaduto lo scorso 17 luglio – ha immediatamente alimentato i timori di nuove perturbazioni sui mercati di Polonia, Bulgaria, Ungheria, Slovacchia e Romania, tanto da spingere i rispettivi governi alla richiesta di prolungare il divieto di importazione.
A rendere il quadro ancora più difficile per Kiev c’è l’annuncio arrivato nel pomeriggio di oggi dal Ministero della Difesa russo: a partire dalla mezzanotte le forze armate della Federazione Russa considereranno tutte le navi che fanno rotta verso i porti ucraini del Mar Nero come “potenziali portatori di carichi militari”. Di conseguenza i Paesi di bandiera delle navi in questione saranno considerati parte belligerante al fianco dell’Ucraina.
“Un certo numero di aree marittime nelle parti nord-occidentali e sud-orientali delle acque internazionali del Mar Nero – recita la nota del Ministero della Difesa russo – sono state dichiarate temporaneamente pericolose per la navigazione. Avvertenze informative pertinenti sulla revoca delle garanzie di sicurezza per i marittimi sono state emesse nel modo prescritto”.