Il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy non sprizza di felicità. Anzi. Per la prima volta nella sua storia il Partito Popolare spagnolo deve confrontarsi con un concorrente alla sua destra. Non si tratta dei soliti gruppetti post franchisti — esperienze magari generose ma effimere e assolutamente marginali —, ma di un fenomeno, almeno apparentemente, serio e credibile. Si tratta di Vox, un nuovo partito guidato da José María Ortega Lara, ex funzionario sequestrato dall’Eta e già dirigente del Partito Popolare. Lara ha presentato settimana scorsa a Madrid il movimento assieme ad altre vittime del gruppo armato ed ex dirigenti del partito.
Vox, che aspira a presentarsi alle prossime elezioni europee, nasce con l’obiettivo di essere “un’alternativa all’incapacità delle due grandi forze politiche” – popolari e socialisti – nel rispondere alla crisi strutturale in Spagna. Ortega Lara – che è stato vittima del sequestro più lungo dell’Eta, 532 giorni tra il 1996 e il 1997 in una cella a Mondragón – si è unito al progetto dopo aver abbandonato il Pp nel 2008, con una ventina di anni di militanza alle spalle.
“È arrivato il momento di chiederci non ciò che la nazione può fare per noi, bensì cosa noi possiamo fare per la Spagna”, le prime parole — non proprio originali, ma Josè Antonio da tempo non è più di moda sull’Ebro — di Ortega Lara durante la presentazione della nuova formazione. A Vox hanno aderito, tra gli altri, Ignacio Camuñas, ex ministro del governo di Adolfo Suárez, Ana Velasco, figlia del militare ucciso dall’Eta Jesús Velasco, e il filosofo José Luis González Quirós.
Nel suo manifesto, Vox sostiene di avere come principi ispiratori l’ “indissolubile unità della nazione spagnola”, il “giustificato discredito” della politica e dei politici nel paese e “l’economia di mercato” e qualche altra ovvietà. Insomma, nulla di clamoroso sul piano delle idee — un dato che conferma la perdurante ibernazione intellettuale della destra iberica —. In febbraio Vox terrà un’assemblea nella quale si eleggeranno presidente, segretario generale e membri del comitato esecutivo. Successivamente sarà comunicata una data per le primarie, dal quale usciranno i candidati per le europee. Stando ai sondaggi la nuova formazione potrebbe raccogliere il 25 maggio almeno il quattro per cento dei voti.
Si vedrà.
Mi sembra un percorso simile a FdI, spro che la Meloni intessi un accordo con questo movimento. Concordo che sia poco come programnma, ma sempre meglio che assitere al dupolio socialisti/popolari