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La generazione (idiota) Pokemon e il suicidio dell’Occidente

di Augusto Grandi
20 Luglio 2016
in Il punto
1
La generazione (idiota) Pokemon e il suicidio dell’Occidente
       

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Generazione Pokemon Go. Non bastava la generazione mille euro e poi, quando sono finiti i soldi e gli stipendi si sono ridotti, i millenials. No, ora arrivano i Pokemon Go. E già sarebbe un pessimo segnale se si trattasse di adolescenti brufolosi che, rifiutati dalle compagne di scuola o dai compagni, si rifugiano nella irrealtà dei videogiochi. Macché.
Si tratta, sempre più spesso, di giovani uomini di 25-30 anni. Un’età che dovrebbe far pensare ad un lavoro vero, alla possibilità di formarsi una famiglia, all’eventualità di avere figli non acquistati al supermercato. E invece i giovani adulti occidentali – il disastro non è solo italiano, gli anglosassoni sparsi nei vari continenti sono anche peggio – rifiutano impegno e responsabilità e si dedicano ai giochini sul cellulare.
Simbolo di un Occidente che si è rassegnato all’estinzione. Merito dei cialtroni del politicamente corretto che hanno evirato il pensiero libero, che hanno omologato tutto, che hanno annullato ogni possibilità di esprimersi. Il pensiero unico obbligatorio genera Pokemon Go.
Ed allora è inevitabile, ma anche giusto, che gli europei spariscano, sottomessi alle forze giovani e vitali in arrivo da altri continenti. Di fronte all’offensiva dell’Isis noi opponiamo la generazione Pokemon Go? Di fronte all’invasione noi cancelliamo tradizioni alimentari per non urtare la suscettibilità di chi è arrivato senza essere invitato?
Ma allora, di fronte alle pecore occidentali, è giusto che i lupi invasori distruggano non solo la cultura del cibo ma anche i simboli della grandezza europea (tutt’altra cosa rispetto al nulla occidentale). Dobbiamo abbattere le cattedrali, ma anche il Colosseo e gli Uffizi. Per il nostro bene, per evitare che il confronto tra la generazione Pokemon Go ed il Rinascimento o l’Antichita’ ci faccia del male.
Come si può pensare all’impero romano, al coraggio dei Galli, alla forza dei Goti, ai Templari e poi affrontare impunemente i problemi posti da Pokemon Go? Houellebecq, nel suo Sottomissione, non aveva immaginato una simile deriva. La generazione Pokemon Go rappresenta molti passi avanti verso la sottomissione. O forse la evita. Perché i nuovi padroni non avranno alcun interesse a sottomettere un Occidente di cerebrolesi. Lo occuperanno e lasceranno che i fedeli del videogioco si estinguano autonomamente. Anche perché è difficile riprodursi con il cellulare.
Tags: HouellebecqPokemon go
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Commenti 1

  1. MAry says:
    7 anni fa

    I ragazzi non studiano piu’: passano ore con lo smartphone. Ore una volta dedicate ad attivita’ reali, come lettura, calcio, passeggiate, corteggiamenti trascorrono davanti a un minischermo che mangia il cervello. Impossibile fare discorsi con un quindicenne: parla per sigle incomprensibili e frasi smozzicate. A scuola gli insegnano a fare i test e sul lavoro sara’ un automa licenziabile in qualsiasi momento. Una generazione manipolata e depredata.

    Rispondi

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