La Norvegia è un Paese bello quanto morfologicamente complicato. Difficile. Alte montagne, strette valli, coste frastagliate intervallate da fiordi profondi, rendono — nonostante l’ottima rete stradale e ferroviaria, gli oltre 50 aeroporti e l’imponente flotta di traghetti — i collegamenti impegnativi, costosi e, inevitabilmente, inquinanti. Una situazione di disagio crescente che ha convinto il nuovo governo guidato dal leader laburista Jonas Gahr Støre (in carica dallo scorso 14 ottobre) a riprendere e rilanciare l’ambizioso progetto infrastrutturale tracciato dal precedente gabinetto conservatore di Erna Solberg.
Si tratta di un piano nazionale pluriennale che interesserà l’intero Paese con un impegno finanziario stimato, solo per le opere principali, ad oltre 40 miliardi di euro. Fiore all’occhiello del “National Transport Plan” è il totale rifacimento entro il 2030 della vecchia autostrada costiera E 39, il principale asse viario della Norvegia che collega sei regioni più popolate del Paese (quasi due milioni di persone) e assorbe il 7 per cento del traffico automobilistico.
Un provvedimento necessario, urgente: attualmente per percorrere i 1330 chilometri che separano Kristiansand (sulla punta meridionale del Paese) da Trondheim (anticamera della Norvegia centrale) ci vogliono ben 21 ore (e sette trasbordi per attraversare i sette fiordi). Se poi le condizioni atmosferiche ritardano o impediscono la navigazione dei traghetti, le tempistiche diventano delle mere ipotesi. Da qui gli imponenti lavori per dotare il percorso (allargato a quattro corsie) di un sistema integrato di ponti, gallerie e tunnel sottomarini; Obbiettivo: ridurre i tempi di percorrenza a dieci ore e il costo medio del trasporto merci della metà.
Accanto alla nuova E 39, il governo di Oslo prevede altre importanti sfide infrastrutturali. La più complessa è certamente il nuovo sistema stradale dell’arcipelago di Sotra nella contea di Vestland. Per collegare in modo moderno e sostenibile le isole al capoluogo Bergen è stato costituito il consorzio Sotra Link con gli italiani del gruppo Webuild (già Salini Impregilo) in posizione apicale. Toccherà a loro costruire e gestire una rete comprendente 9,4 chilometri di autostrada e un ponte sospeso tra Øygarden e Bergen che sarà lungo 900 metri, largo 30 metri e dotato di 144- piloni alti un metro. Inoltre, sono previste la costruzione di 12,5 chilometri di gallerie, 19 sottopassi stradali e pedonali, 23 accessi a tunnel, 22 ponti e viadotti e 14 chilometri di piste pedonali e ciclabili.
Per l’azienda italiana un contratto importante (1 miliardo di euro) ma anche e soprattutto la conferma di un rapporto professionale consolidato negli anni. «La Norvegia è un mercato di valore strategico per il Gruppo», ha affermato Pietro Salini, CEO di Webuild. «Siamo in Norvegia da oltre 15 anni e abbiamo visto che valori che fanno parte del DNA del Gruppo come innovazione, sostenibilità e inclusione sono elementi fondamentali per il Paese che ci ospita. Questa condivisione di valori, insieme all’enfasi che il governo norvegese sta dando agli investimenti in infrastrutture e digitalizzazione, ci porta a vedere la Norvegia come un partner ideale».