Saper pronunciare dei ‘No’, anche dolorosi. Scegliere attentamente la classe dirigente del Pdl che verrà, anche attraverso lo strumento delle primarie. A partire dai candidati alle elezioni amministrative, soprattutto i sindaci.
E’ questa la ricetta del segretario del Pdl Angelino Alfano intervenuto sull’argomento durante la presentazione del suo nuovo libro ‘La mafia uccide d’estate’ in un convegno organizzato dalla Fondazione Italia Protagonista di Maurizio Gasparri a Pomezia di fronte a 200 giovani dirigenti Pdl.
“un grande partito come il nostro – ha dichiarato Alfano rispondendo alla domanda di un giovane – ha le antenne così sensibili da capire prima chi potrà candidare o meno. Non è facile, occorrerà dire dei no dolorosi, ma dobbiamo essere capaci di dirlo. Per questo -ha aggiunto – dobbiamo costituire un gruppo di dirigenti capace di fare delle scelte e di saper dire anche dei no ad alcune candidature”.
E domani il segretario Pdl incontrerà il presidente del Consiglio Mario Monti in vista della presentazione del pacchetto anticrisi del governo.
“Domani mattina alle 12 – conferma Alfano -andrò dal presidente del Consiglio Monti insieme ai capigruppo Cicchitto e Gasparri. Ci andrò con grande apertura di spirito”.
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Si vede che le vicende di persone oneste infangate per anni da falsi pentiti e dopo lunga sofferenza uscite innocenti non hanno insegnato nulla.
In fondo è un bene per tutti:
– per la mafia, che se vorrà liberarsi di un politico scomodo, invece che sparargli con la lupara gli sparerà con le parole di un pentito, risparmiando anche di bruciare killer che possono tornare buoni per altre occasioni;
– per la “vittima”, che verrà sì messa fuori gioco con accuse inventate, ma non ci rimetterà la pelle.
È giuso candidare persone oneste. Ci mancherebbe! Ma più imoprtante è candidare persone capaci di amministrare, di fare politica, che non svendano per eccesso di acquiescenza le aspirazioni dei propri elettori.
Complimenti!! Bellissimo l’intervento di Alfano.
1) Bisogna selezionare attentamente le candidature (in ciò, spiace ammetterlo, bisogna copiare i comunisti visto che fra i loro eletti non ci sono delle Carlucci di andata/ritorno);
2) Buttare fuori i democristiani e soprattutto evitare il contagio dalla putrefatta mentalità dc;
3) esaminare attentamente il percorso politico dei candidati;
4) istituire a livello provinciale un triumvirato che selezioni, apprfondisca e perchè no, senta ed interroghi per iscritto ed oralmente (su tutti i temi) i potenziali candidati.
Bellissime parole…purché non rimangano tali.
Vedete, oramai siamo talmente abituati a vedere candidati scelti dalle segreterie che..i comunisti sono l’ultima cosa da copiare…
appare evidente che ora in ballo ci sia la nuova ed attesa legge elettorale, che dovrebbe dare parvenza di una nuova e giusta scelta dei candidati, allora, a chi dice che dobbiamo imparare dai compagni,stava cosi stretta la scelta a Torino che subito si e creato un degno antagonista casalingo,fare nominare Fassino come candidato..benvenuti al nuovo che avanza..
Potrò mai io piccolo sostenitore di provincia consolidare una candidatura rispetto a chi ha donato centinaia di migliaia di euro come donazione al partito?
Credo onestamente di no nonostante abbia le doti politiche e sia profondo conoscitore della situazione locale, al massimo posso aspirare a diventare un buon consigliere..questo non è il sogno..italiano..ove se vuoi e credi puoi.
A meno che non s’intenda appoggiare ciecamente un candidato rispetto ad un altro e forse si darebbe molta credibilità, quella credibilità nuova ed innovativa che avrebbe un impulso tale da convincere l’elettorato medio.
Cordialmente