Nel corso della vita, tutti, prima o poi, vivono dilemmi, indecisioni, lotte interiori acute e dolorosissime. Spesso capita che tali tensioni d’animo siano riconducibili alla professione, o alla particolare posizione occupata in seno alla società. Il compito e il ruolo richiederebbero di agire secondo una precisa etica professionale, una deontologia condivisa da una categoria di persone.
Non basta scrivere qualche articolo per essere un giornalista, è necessario amare la verità, prodigarsi giornalmente per ricostruirla con precisione e puntualità, anche quando questa risulti scomoda, pericolosa o dolorosa. Come confrontarsi di fronte alla tragedia del Mottarone? È lecito mostrare i video che stanno imperversando in rete? L’informazione è chiamata, anche in questa occasione, a compiere fino in fondo il dovere che le è proprio, cioè mostrare tutto, senza censure o tagli?
Non è semplice rispondere a queste domande. Non dimentichiamoci che l’uomo precede il giornalista: la professione non descrive del tutto una persona. Non esistono automatismi etici in situazioni come queste. Si ragiona, si pondera, si pesano e contrappesano i pro e i contro, giungendo, infine, ad una scelta che sarà, inevitabilmente, divisiva e non univoca. Alcune testate giornalistiche hanno optato per una condivisione nuda e cruda, altre, invece, hanno inserito avvertimenti, oscurando i volti delle vittime. Alcuni giornali ne hanno parlato diffusamente, altri hanno trattato solo marginalmente il fatto, evidenziando imbarazzo, disagio e una sensibilità differente.
Dispensare “patenti” di correttezza ai giornalisti, o stilare classifiche di moralità, sarebbe pratica ingenerosa e oltreché inutile. Il giornalismo deve essere libero, anche di sbagliare: sta al lettore decidere, in base alle convinzioni personali, se premiarne o meno le linee editoriali. Il diritto di critica è legittimo e necessario, l’insulto, invece, non aggiunge tasselli di verità e di conoscenza, parafrasando le parole con cui Giampaolo Musumeci chiude quotidianamente il suo intelligente programma radiofonico Nessun luogo è lontano, su Radio24.