Babbo Natale rimane fuori dalla scuola, per motivi religiosi. Accade alla scuola materna di Antella (Firenze), intitolata a Bruno Cocchi — sindaco antifascista di Bagno a Ripoli fino al ’75 — dove (come racconta il Corriere Fiorentino) è in programma un tradizionale pranzo per i 48 bambini dell’asilo, prima dell’inizio delle vacanze. Ma la visita di Babbo Natale probabilmente non ci sarà: una delle tre sezioni ospita un bimbo la cui famiglia appartiene a un movimento religioso che disapprova la figura di Santa Claus. E così, nella scuola di Antella le insegnanti sono orientate per allestire una versione più soft della festa natalizia, che terrebbe fuori della porta il volontario vestito da Babbo Natale, che avrebbe dovuto distribuire caramelle.
«Questa è una scuola laica, rispettiamo tutti i bambini e pensiamo che Babbo Natale non sia indispensabile. I genitori possono trovare altri momenti per festeggiare il Natale come desiderano — raccontano dalla scuola — ci sono tante diverse esigenze e cerchiamo di tenerne conto. C’è chi non vuol fare il presepe, chi non festeggia Halloween, vogliamo evitare di creare un problema per Babbo Natale». Sulla natività di Gesù nemmeno una parola, figuriamoci, quella nella rossa Toscana è scomparsa da tempo in un triste gioco al ribasso che, per rispettare i sentimenti di tutti, ha eliminato via via canzoni natalizie, presepe e così via. Per fortuna, non tutti i genitori sono d’accordo con la proposta di annullare la visita di Babbo Natale.
Ad Antella è stato il preside a informarsi della questione: «Ognuna delle sette scuole dell’istituto comprensivo Caponnetto che dirigo — spiega Marco Panti — è autonoma, decide in libertà le proprie iniziative e i genitori che hanno delle perplessità devono per prima cosa rivolgersi a me. Purtroppo viviamo in un clima di sfiducia verso l’autorità». Ma il Natale, per il preside, ha tutto il diritto di entrare a scuola: in una circolare diffusa a fine novembre il dirigente esortava alunni, genitori, custodi e insegnanti perché «in coerenza con lo stato d’animo proprio delle festività natalizie, anche gli ambienti e gli arredi dei luoghi in cui noi viviamo ed operiamo durante gran parte della giornata, ne diano serena e visibile espressione, conformemente ai canoni e alle tradizioni in uso nella cultura del nostro Paese». Il preside spiega il suo punto di vista: «Non è una risposta alle diversità religiose annullare le tradizioni. Credo nel confronto con le varie culture, nel dialogo, nell’integrazione. Benvenuti sono i simboli del Natale: nel mio ufficio ci sono già l’albero che mi hanno regalato alcuni studenti e il mio presepe. Presepi d’altronde sono allestiti in questi giorni in tutte le scuole e il più bello sarà fotografato, l’immagine verrà inviata con gli auguri a docenti e genitori».
SAREBBE INTERESSANTE CONOSCERE LA OPINIONE DEI “CATTOLICI” DELLA CATTOSINISTRA UDC SEMPRE PRONTI E PRONI AD ALLEARSI ALLE VARIE SINISTRE COMUNISTE, PARACOMUNSITE E NON COMUNISTE ED A CONTARE I PELI A BERLUSCONI. NATURALMENTE, IL PARTITO POPOLARE EUROPEO, ESSENDO SPECULARE E CONTIGUO ALLA SINISTRA DI QUALSIASI SPECIE, COERENTEMENTE, NON APRE ALCUNA PROCEDURA NEI CONFRONTI DELL’UDC DA SEMPRE ALLEATA ALLE SINISTRE; METTE INVECE ALLA GOGNA BERLUSCONI, REO DI AVER TOLTO LA FIDUCIA AL GOVERNO MONTI, L’ESECUTIVO PEGGIORE DELLA REPUBBLICA.