Arriverà domani (all’alba di lunedì ora italiana) il risultato del turno di ballottaggio delle elezioni presidenziali argentine. La sfida è tra l’attuale ministro dell’Economia, il peronista Sergio Massa e l’economista ultra-liberista Javier Milei. Quest’ultimo protagonista di una campagna elettorale condotta brandendo una motosega, a rappresentare la volontà di tagliare i “rami secchi” dello stato argentino, in una prospettiva definita da molti osservatori “anarco-liberista”. A tenere banco nel corso della campagna elettorale principalmente i temi economici, scelta quasi obbligata per un Paese alle prese con una disastrosa situazione economica: inflazione al 140%, peso in caduta libera rispetto al dollaro, riserve della Banca centrale in drastico calo.
Un paese in fallimento ma spendaccione. I paradossi dell’Argentina
Buenos Aires, calle Florida, l’isola pedonale che attraversa cuore della capitale argentina e, in un tempo non lontano, la via...
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