• Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci
lunedì 6 Febbraio 2023
  • Login
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Newsletter
Destra.it
SOSTIENICI
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Destra.it
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Rassegna Stampa

L’Argentina sotto attacco per il petrolio della Patagonia

di Redazione
4 Agosto 2014
in Rassegna Stampa
0
L’Argentina sotto attacco per il petrolio della Patagonia
       

Buitre, avvoltoio: qualche anno fa era il soprannome, con connotazioni positive, di Butragueno, calciatore e rapinatore dell’area di rigore. Ma buitre, adesso, è l’appellativo che gli argentini rivolgono ai fondi statunitensi che hanno portato Buenos Aires al default tecnico. Per decisione di un tribunale statunitense che tutela gli interessi di connazionali. Certo non il modo ideale per migliorare la considerazione argentina verso gli yanqui, i gringos. Rispetto al default di 13 anni or sono, molte cose sono cambiate a Buenos Aires.

Il Paese è in difficoltà, ma teoricamente i soldi per pagare quanto imposto dal tribunale nordamericano, ci sono. Solo che la “presidenta” Cristina Kirchner ritiene che i soldi degli argentini debbano servire per il rilancio dell’Argentina e non per pagare i fondi che avevano rilevato i tango bond dai risparmiatori. Pagandoli una miseria e pretendendo, ora, il rimborso del valore e non dell’investimento effettuato.

In questi giorni Buenos Aires avrebbe dovuto pagare 539 milioni di dollari di interessi e 1,3 miliardi ai creditori. Una cifra colossale, ma non certo insostenibile, sotto l’aspetto finanziario. Ma l’economia interna langue e togliere agli argentini quasi 2 miliardi di dollari non pare il viatico migliore in vista delle prossime elezioni. A cui non potrà partecipare Kirchner, che termina il suo secondo mandato, ma che saranno vinte da un candidato peronista. Di destra? Di centro? Di sinistra? Comunque peronista. Perché, come spiegava Juan Domingo Peron, gli argentini possono essere radicali, conservatori, progressisti: comunque “todos Peronistas”.

Se la presidenta resisterà all’offensiva degli Usa, è evidente che porterà l’Argentina a radicalizzare la sua avversione verso Washington. Ma anche pagando, e impoverendo il Paese, il risultato rischia di essere il medesimo. Con la prospettiva di penalizzare l’ala liberista del peronismo, quella che, con il disastroso Menem, aveva già portato Buenos Aires al default per seguire le indicazioni della Banca Mondiale, del Fmi, dei Chicago Boys.

In tal caso si aprirebbero le porte ad un maggior peso, anche politico, della Cina – che, in America Latina, investe 110 miliardi di dollari in 7 anni – ed eventualmente della Russia, qualora Putin riuscisse a superare l’incapacità di Mosca di guardare al Sud America e spingesse gli oligarchi ad investire in qualcosa di diverso da barche e squadre di calcio. Già la nascita, per ora solo annunciata, di una Banca dei Brics alternativa alla Banca Mondiale ed al Fmi,  potrebbe rappresentare una grande opportunità per l’Argentina.

Perché il Paese Latinoamericano ha molto da offrire. Soprattutto in Patagonia dove è stato individuata una delle maggiori riserve mondiali di shale gas e shale oil. E questo, forse, spiega l’accanimento degli Stati Uniti contro Buenos Aires. L’Argentina può infatti diventare un pericolosissimo concorrente per gli Stati Uniti nel settore degli idrocarburi. Dunque meglio strangolarlo prima che lo diventi. Una scommessa rischiosa. Perché proprio la ricchezza del sottosuolo della Patagonia può spingere Cina e Russia ad investire e ad aiutare Buenos Aires. Una partita difficile, che è solo all’inizio. Una partita a cui l’Argentina ha invitato pubblicamente anche l’Italia. Più interessata, però, a stabilire i criteri di elezione dei senatori.

 

Alessandro Grandi

think tank “Il Nodo di Gordio”

Tags: ArgentinaCinageopoliticaPatagoniaPeronperonismopetrolioRussiaUSA
Articolo precedente

Renzi il maoista e la sua rivoluzione senza cultura

Prossimo articolo

Battaglia di Gaza, la sconfitta del vincitore

Redazione

Correlati Articoli

Fronte di Bakhmut, si combatte casa per casa
Estera

Fronte di Bakhmut, si combatte casa per casa

di Clemente Ultimo
31 Gennaio 2023
0

Nelle ultime 48 ore la morsa su Bakhmut si è ulteriormente stretta, tanto che fonti russe segnalano progressi nei distretti...

Leggi tutto
Ucraina, una folle escalation verso l’abisso

Ucraina, una folle escalation verso l’abisso

28 Gennaio 2023
L’allarme del generale Bertolini: “Con l’invio di nuove armi stiamo entrando in un guerra non nostra”

L’allarme del generale Bertolini: “Con l’invio di nuove armi stiamo entrando in un guerra non nostra”

25 Gennaio 2023
La cultura russa tra letteratura e filosofia. Il nuovo libro di Pierfranco Bruni

La cultura russa tra letteratura e filosofia. Il nuovo libro di Pierfranco Bruni

25 Gennaio 2023
Carica altro
Prossimo articolo
Battaglia di Gaza, la sconfitta del vincitore

Battaglia di Gaza, la sconfitta del vincitore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli

L’Albania nello spazio. Due satelliti per controllare il territorio e combattere la criminalità

L’Albania nello spazio. Due satelliti per controllare il territorio e combattere la criminalità

6 Febbraio 2023
Economia circolare, una terza via produttivistica e sostenibile

Economia circolare, una terza via produttivistica e sostenibile

6 Febbraio 2023
Impariamo dal Sud? Un discorso differenziale e un libro importante

Impariamo dal Sud? Un discorso differenziale e un libro importante

5 Febbraio 2023
Regione Lazio, alla ricerca di una visione (e di una speranza)

Regione Lazio, alla ricerca di una visione (e di una speranza)

5 Febbraio 2023

Tag

Africa Berlusconi centrodestra Chiesa cattolica Cina cinema comunismo coronavirus Donald Trump economia elezioni Europa fascismo forze armate Francia Fratelli d'Italia geopolitica Germania Giorgia Meloni Gran Bretagna guerre immigrazione clandestina ISIS Islam lavoro Libia Mare Marine Le Pen Matteo Renzi Matteo Salvini Mediterraneo Milano Partito Democratico petrolio Roma Russia Siria sovranità nazionale storia terrorismo trasporti Turchia Unione Europea USA Vladimir Putin
Facebook Twitter

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Destra.it per restare continuamente aggiornato.
Ti segnaleremo novità, eventi ed accadimenti più interessanti!

Menu

  • Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci

Destra.it

Un giornale telematico che raccoglie le idee, i contenuti, i confronti della comunità umana e intellettuale della destra europea, moderna, nazionale e sociale. Rappresenta l’accesso alla rete e la piattaforma di dibattito di chiunque, provenendo o aderendo a un lungo percorso storico, si riconosca in quei valori culturali e ideali su cui si è sedimentato nei secoli il pensiero di destra.

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • Chi siamo
  • La Redazione di Destra.it
  • Newsletter
  • Contattaci
  • Categorie
    • Pòlis
    • Il punto
    • Europae
    • Mondi
    • Estera
    • Guerre e pace
    • Economia
    • Levante
    • Libri&LIBERI
    • Arte&Artisti
    • Multimedia
    • Facite Ammuina
    • Al Muro del Tempo
    • Appunti di viaggio
    • Rassegna Stampa

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In