Ddl Zan, Ius Soli e droga libera. Sono solo tre – i primi che mi ci vengono in mente – dei guizzi che da sinistra sono improvvisamente spuntati e messi sul tavolo. Il Centrodestra di governo “frena” (o tenta di farlo), tranne qualche defezione tra le fila di Forza Italia – si pensi alla posizione di Alessandra Mussolini, talentuosa nel mondo dello spettacolo ma impresentabile in politica – che si è detta favorevole alla legge Zan.
Salvini alza la voce, ovviamente, per far pendere la bilancia governativa “a destra”. Il fatto che il segretario (ex democristiano) Enrico Letta (nipote di Gianni, fido consigliere del Cavaliere), abbia tenuto il punto e abbia replicato in malo modo: «Se Salvini non vuole stare al governo, esca», tradisce in realtà il nervosismo del Centrosinistra per la “mossa del cavallo” – per citare il titolo del libro di Matteo Renzi – effettuata però dall’altro Matteo, quando a sorpresa e contro tutte le previsioni, ha scelto di entrare nella maggioranza e appoggiare il governo di Mario Draghi.
Inutile dire che Pd e sinistre sparse si aspettavano (e auspicavano) l’appoggio di Forza Italia, e probabilmente pregustavano una spaccatura del Carroccio, tra la componente (minoritaria) liberista ed europeista e quella “sovranista”, maggioritaria. Onde evitare divaricazioni tra forzisti e leghisti, e ancor più, scissioni suo partito, il leader della Lega ha scelto (malvolentieri) di “sporcarsi le mani”. Come ha ipotizzato Pietrangelo Buttafuoco, intervistato qualche tempo fa da AdnKronos, questa strategia “a tenaglia” di una destra sovranista al governo (quella salviniana), e un’altra all’opposizione (Fratelli d’Italia), potrebbe funzionare e mettere in difficoltà le sinistre. Essendo quello di Draghi un governo tecnico (sebbene sostenuto da una maggioranza politica trasversale), teoricamente non converrebbe portare avanti politiche troppo “divisive”, come quelle sopracitate “eticamente sensibili”. È anche vero che i poteri forti spingono per l’approvazione delle leggi libertarie e, al tempo stesso, liberticide, perché funzionali alla rimodulazione della società globalista, secondo i dettami del neoliberismo.
Comunque, un po’ per cercare “l’incidente” e spingere fuori la Lega dal governo, e un po’ perché sono per loro battaglie storiche, le sinistre insistono, e le destre fanno resistenza. Ma finché l’Italia è una democrazia parlamentare, quello che conta è chi vince tra gli scranni, e se prendiamo il pallottoliere è chiaro che le forze progressiste hanno i numeri per far passare droga libera, Ius Soli e Ddl Zan. Ci aspettiamo che la Lega voti compatta contro, Forza Italia non si sa. Ma il timore è che alla fine le leggi in questione passeranno. A quel punto la domanda sarà: se all’opposizione la Lega non aveva i numeri per fermare le leggi progressiste, perché avrebbero dovuto averle al governo? Quindi: a cosa è servito entrare nella maggioranza?
Ma allo stesso tempo siamo consapevoli anche del contrario: se fossero rimasti all’opposizione, il risultato non sarebbe comunque cambiato. Alla fine sono strategie diverse: con la Lega che cerca di frenare le sinistre, e Fratelli d’Italia che preferisce farlo dall’opposizione. Marciare separati per colpire uniti, magari alle prossime elezioni, dove i sondaggi, danno il Centrodestra in netta maggioranza. Se però dovesse prevalere, come temiamo, un mix di politiche liberiste e libertarie, ovvero un programma “oligarchico”, risulterà forse ancor più attuale citare provocatoriamente il capolavoro autobiografico “Un uomo finito”, di un grande intellettuale anarco-conservatore: «Qualunque sia il governo del mondo sarò sempre all’opposizione. L’espressione naturale del mio spirito è la protesta».
Dal punto di vista puramente logico spiegare che il governo di cui si fa parte ha approvato e emanato “leggi” immonde è se non altro più complicato che avversarle dall’opposizione, che ha possibilità una volta vinte le elezioni di (coerentemente) abrogarle, ma io sono “all’antica” pensate che credo ancora che la famiglia sia solo quella con madre e padre e sono contrario alla legalizzazione di sostanze nocive e che comunque portano le persone a commettere azioni (stupri, risse, incidenti automobilistici ecc.) che in uno stato di lucidità non avrebbero commesso come testimonia la cronaca quotidiana.