Il trogolo antifascista è senza fondo. Vi grufolano frotte di lente scrofe ed agili lattonzoli. Non c’è male o malanno del mondo, di ieri, di oggi è di domani, che i Napolitano come i Renzi, i Lener come i Fazio e i Formigli, non ascrivano al Fascismo. Dove non riuscì la Scuola di Mistica del Regime, sono riusciti gli antifascisti: hanno elevato il Fascismo a categoria dello spirito, a componente perenne dell’umanità; sia pure del male, ma eterna.
In verità, non certamente di eterno, ma di perenne c’è l’inclinazione animalesca dell’uomo a prevaricare sui deboli, ad infierire sui vinti, a salire sul carro dei vincitori. Specialmente in Italia. Dove i vertici dell’antifascismo ,1943 , erano i vincitori dei Littoriali, provvidenzialmente convertiti dallo sbarco in Italia degli anglo-americani. Dove la classe dirigente, o digerente, degli attuali partiti di centrosinistra è composta di folgorati dal crollo del muro di Berlino, 1989.
Le vie di Damasco in Italia sono infinite! Ma non sono percorse da molti San Paolo, sibbene da folle di ipocriti e opportunisti. Che attualmente trovano abbondante pastura nel trogolo dell’antifascismo, indifferenti ai miasmi che inspirano ed espirano, inquinando la storia e la società.