Molto scrupolosamente il Pisapia sta seguendo con metodica diligenza la strada della mortificazione collettiva della città. Titubante ed inconcludente sui grandi temi che competono ad una Milano che si era immaginata metropoli ne sta smontando pezzo dopo pezzo l’orgoglio di appartenenza e le certezze in anni di faticoso impegno.
Per far fronte poi alla sua disastrosa gestione della Cosa Pubblica dopo aver letteralmente gettato via enormi risorse finanziarie in frattaglie, si è messo di buzzo buono a rovistare nei cassetti della Polizia municipale resuscitando montagne di sanzioni vecchie di anni e anni difficilmente verificabili pur di recuperare sempre dalle tasche dei cittadini milanesi un buco di bilancio da oltre 100 milioni.
Ma il suo peggio si sta concretizzando nell’inutile ed un po’ patetica rincorsa ad avvallare nuove teorie come il genderismo a cui si è convertito con passione cercando pure di convincere il prossimo suo e se stesso che l’”essere indistinto”, cioè ne uomo ne donna, possa rappresentare la quadratura del cerchio esistenziale. Probabilmente logorato da anni di applicazione allo studio di teorie e suggestioni visionarie ha finito per impiastricciare il suo comprendonio nell’indigesta marmellata ideologica del pensiero moscio!
Per farla breve il Pisa, imbevuto di teorie, s’è perso la pratica e dopo un lungo zitellaggio e malgrado un matrimonio in età matura si è convinto che la differenza uomo-donna sia solo un’interpretazione neanche troppo eccitante. Forse è per questa ragione che si accalora d’immenso quando può far finta di celebrare matrimoni tra coppie omosessuali.
Insomma mentre i suoi pensieri si rodono nella necessità di trovare spunti in grado di risollevare convinzioni frementi d’infinito la città scivola sempre più verso un sovraccarico di rogne una peggio dell’altra. Sono ormai decine i campi Rom spalmati nelle periferie milanesi per graziosa concessione di questa Amministrazione radical chic ma pochi sanno che oltre a creare disagio ed insicurezza costano alle casse comunali qualche milione di euro. Ebbene sono completamente a carico nostro, liberi per di più di delinquere a piacimento.
Sempre grazie alla loro benevolenza quotidianamente più di 500 zingari timbrano il cartellino nei loro campi per accanirsi poi con spazzole e sapone sui vetri delle auto ferme ai semafori. Addirittura in Porta Venezia i commercianti si sono visti costretti ad emettere taglie sui ladri abituali dei loro negozi anche loro quasi sempre provenienti dall’operoso mondo Rom.
Come abbiamo inoltre più volte ricordato il Pisa stravede per i Centri Sociali come il “Macao” (Palazzine Liberty), lo “Zam” (scuola di via S. Croce), il “Mutuo Soccorso” (due palazzi in piazza Stuparich) e molti altri ma ha veramente superato se stesso offrendo in regalo allo storico “Leoncavallo” l’intero stabile occupato da anni grazie ad un accordo leonino con i fratelli Cabassi naturalmente a carico della collettività. Da ultimo incurante delle tragiche notizie provenienti da tutto il mondo che fotografano una sempre più aggressiva presenza dei tagliagole islamici anche sul territorio milanese sta lacrimando di rabbia perché la Regione gli ha bocciato il piano moschee a cui tanto teneva.
Fortunatamente anche il suo tempo sta per scadere ma al momento non riusciamo ancora a vedere una compatta opposizione di centrodestra in grado di rispedirlo per sempre nel suo studio di via Podgora.