Un po’ è colpa di Luigi Pirandello. Lui ha iniziato la guerra delle parole quando, nell’”Uomo dal fiore in bocca”, ha fatto dire all’interprete che era un malato di epitelioma, una parola dolce ed accattivante che non suonava affatto come quella più comprensibile ai più: cancro.
Poi, la nostra bucolica società del buonismo, ha continuato. Chiamando i ciechi: non vedenti. Gli spazzini: operatori ecologici. I disabili: diversamente abili. Dimenticandosi, però, questi letterati da strapazzo, di chiamare se stessi con il nome giusto: sostanzialmente cretini. E così di farla finita con il vezzo di dipingere le disgrazie (altrui) con la gioiosità (propria).
Poi, la moda di cambiare i lemmi, è arrivata fin giù. Ma proprio giù. Fino all’assessore al Traffico di Milano, un “giovin signore” della Scapigliatura post-meneghina: Pierfrancesco Maran.
Il nostro, che la statura di Pirandello la raggiunge solo alle visite mediche, dopo il balzello automobilistico per il centro, ha capito che per incassare, se proprio non si vuole lavorare, basta tassare. Ma lui, che è delicato e gentile come il suo sindachissimo, lo ha nuovamente fatto, ma ingentilendo l’orrendo sostantivo.
Il fatto: il ticket della sosta nelle aree blu lievita. Lievita persino nei parcheggi limitrofi agli ospedali, dove i milanesi giocherelloni Buy Cialis, è noto, vanno spesso per diporto. Quindi il comune incasserà di più. E, come da manuale, ai cittadini, per giustificare il fattaccio tassaiolo, ancora una volta la spara grossa. Sentenziando, pare, che la scelta derivi da “un vero e proprio patto con i cittadini, perché rispettare le norme rende possibile l’applicazione di forti sconti”.
Forti sconti? Insomma, come andare dal pizzicagnolo e vedersi raddoppiare il prezzo della mortadella col pistacchio, giusto per… ottenere un po’ di sconto!
Non contento, poi, si è addirittura inventato la penale. Altro dolce sostantivo che sottointende una sorta di lecitissima estorsione di una decina di euro applicata dal gestore della sosta (cooperative in concessione? Chissà..) a chi commetterà gravi abusi sostaioli.
Alla fine, però, i cittadini porteranno a casa solo e soltanto un’altra botta ai propri portafogli. Una botta, però, travestita da carezza. Insomma, un’altra presa per i fondelli sulla vivibilità della città e sui tanti bla-bla che questa giunta arancione, quando era il momento del classico VOTANTONIO, profferì.
Meglio, in futuro, che il Maran, invece di scrivere con troppa fretta i suoi provvedimenti, legga un po’.
Cominciamo a dargli una mano: “Il buon pastore deve tosare le pecore, non scorticarle” (Svetonio, Vite dei Cesari).
Gli imperi dell’oro. Il mondo degli Inca in mostra a Milano
Al MUDEC di Milano la mostra "Machu Picchu e gli Imperi d’oro del Perù. 3000 anni di civiltà dalle origini...
Leggi tutto