Senza inoltrarci troppo nella nebulosa dei preparativi per l’esposizione universale pensata da Letizia Moratti per stupire ed impressionare ed invece ora ridotta al rango di fiera internazionale, si ipotizzava che almeno Milano si fosse attrezzata con una presentazione degna dell’eccezionalità dell’evento.
Invece perdete pure ogni speranza perché il provincialismo minimalista del Pisapia e compagni è ormai talmente stratificato da non riuscire a mettere insieme altro che ricoveri di lusso per Rom, extracomunitari disadattati, diversi ansiosi e vetero sessantottine.
Aspettiamoci comunque nei sei mesi di Expo un alluvione di manifestazioni ed incontri per lo più colorati di terzomondismo sulle coltivazioni di cavoli nel Dakar, sulle liane nelle foreste del Congo o sulla sicurezza alimentare in Honduras, El Salvador e Guatemala.
In compenso sul piano dell’efficienza gestionale e programmatica siamo alla canna del gas e la figuraccia più disarmante tra le tante la stanno già facendo anche in mondovisione con la fallita apertura delle due fermate Linate – Forlanini della nuova linea metropolitana M4.
Vi sottoponiamo qualche dato sintetico per una migliore comprensione della situazione.
Con il provvedimento ministeriale n. 546 del 16 maggio 2005 veniva autorizzata dal Ministero dei Trasporti la costituzione di una società mista Comune di Milano ed uno o più partners per la realizzazione della Linea M4 San Cristoforo – Lorenteggio – San Babila – Linate della lunghezza di 7.542 metri comprendente 13 stazioni.
Costo dell’opera € 1.679.309.000,00 così ripartito:
– € 786.026.509,00 Ministero dei Trasporti;
– € 512.558.605,00 Privati (Banche, etc);
– € 400.124.418,00 Comune di Milano;
In data 9 settembre 2013 il CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) confermava l’esecutività del progetto M4 ma non andava oltre ad una presa d’atto sul finanziamento complessivo dell’opera.
Veniva espresso parere favorevole solo per il finanziamento (172,2 milioni) della prima tratta Linate – Forlanini propedeutica ad agevolare l’afflusso dei visitatori dall’aeroporto alla città.
A tutt’oggi la società pubblico – privato SPV. M4 S.p.A. (Comune – Solini – Impregilo – Banche) non è ancora stata costituita e la convenzione tra le parti non è stata neppure sottoscritta.
Per cui Pisapia e l’Assessore Maran, dopo aver spiattellato ai quattro venti che la tratta Linate – Forlanini sarebbe stata approntata a tempo di record in coincidenza con l’inaugurazione ufficiale di Expo 2015, si sono trovati miseramente in braghe di tela per l’impossibilità del CIPE di staccare l’assegno di 172,2 milioni in quanto al momento la società a cui intestare il finanziamento non esiste.
Morale, tutti fermi ai box ed il cantiere montato in fretta e furia in via Pannonia (Forlanini) sta solo creando enormi disagi ai residenti sommersi oltretutto da misteriose polveri bianche che si depositano ogni notte sulle strade delle vie adiacenti oltre che nei polmoni dei residenti.
Purtroppo c’è di più e di peggio.
Incuriositi dalle frenetiche apparizioni dell’Assessore ai Trasporti Maran nei Consigli di Zona per presentare le linee guida del progetto M4 dove venivano sommessamente ventilati eventuali disagi nelle aree interessate ma soprattutto preoccupati dal suo movimentismo da piazzista, abbiamo voluto vederci chiaro.
Così abbiamo scoperto con enorme sconcerto che malgrado lo psicodramma economico l’illuminato Assessore aveva accettato di concedere anticipatamente alla multinazionale Solini – Impregilo di posizionare, con una scelta spudoratamente demenziale, nell’area Solari – Foppa – Dezza non un mini cantiere ma addirittura l’hub che servirà da centrale di snodo di tutta l’opera M4 per la durata di 10-12 anni e forse più.
Un immenso cantiere utilizzato anche come area di parcheggio di talpe, scavatrici, ruspe, automezzi e container destinati alle attrezzature e da alloggio per gli operai.
Per intenderci una volta partiti i lavori di scavo il cantiere base costituirà il punto di partenza e di arrivo di tutti gli automezzi impiegati nei lavori con entrate ed uscite ogni 15 minuti giorno e notte.
Fa impressione immaginare devastati una larga fetta del Parco Solari, via Foppa ed il viale alberato di via Dezza, abbattute un centinaio di piante secolari e sventrata una zona semi-centrale densamente popolata e considerata dalla Regione Lombardia con la Delibera 011108 del 27 gennaio 2010 di notevole interesse pubblico e sottoposta a tutela ambientale.
Difronte a questo scenario il sapore andato a male della marmellata arancione riconferma il loro deficit di capacità gestionali della Cosa pubblica e denuncia ancora una volta il silenzio assordante dei vari Monguzzi, Baruffi e Milly Moratti ambientalisti in continuo stato confusionale.
Un Comitato dei residenti formatosi per tutelare il loro sacrosanto diritto ad ottenere almeno lo spostamento ai margini della città dell’hub si sta organizzando per scongiurare lo sconquassamento del quartiere, la desertificazione del Parco Solari e la loro segregazione in un quadrante operativo diurno e notturno per oltre 10 anni.