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Home Facite Ammuina

Lettere da Milano/ Soccorso rosso per De Benedetti e Prada

di bandolo della matassa
16 Gennaio 2014
in Facite Ammuina
0
Lettere da Milano/ Soccorso rosso per De Benedetti e Prada
       

Quand’era un ragazzino di buona famiglia i domestici lo chiamavano signorino Giuliano, ora che è cresciutello ed è pure Sindaco di Milano si sente ancora il padroncino di casa considerando la città proprietà privata.

Sembrerebbe un paradosso ma è usuale tra i comunistelli d’alto rango arrogarsi tentazioni padronali camuffandole con lo pseudonimo del bene sociale. D’altronde in fatto di rogne, lo sappiamo fin troppo bene, il calendario è sempre pieno ma da quando il gentiluomo ha indossato la fascia tricolore il buon senso se l’è data a gambe e ce n’è per tutti.

Il 2014 non ha neppure fatto a tempo ad affacciarsi all’uscio dei milanesi che già il Pisapia con gli occhi carichi di festa annunciava l’allargamento di quella porcata dell’Area C. Poi quasi per un dovere morale verso l’ammucchiata arancione ha sussurrato con parole gonfie di gabelle una serie di aumenti tariffari a cominciare dalla sosta, € 3 all’ora. Pare che neppure la sua Giunta fosse al corrente di questa ennesima stangata frutto di una personale ideona per coprire i nuovi buchi del bilancio previsionale 2014. Nel 2013 la gente di Milano ha versato nelle tasche dell’attuale Giunta 1 miliardo e 300 milioni d’imposte praticamente il doppio rispetto a tutte le precedenti amministrazioni.

Eppure malgrado l’abbondante abbuffata a giugno il Sindaco piagnucolava alla città di trovarsi difronte ad un buco di bilancio pari a 470 milioni di euro. Per dirla in soldoni aveva praticamente dichiarato fallimento!

Da giugno a dicembre nell’amministrazione comunale si è lavorato senza sosta per rammendare il buco finanziario utilizzando tutti i mezzucci e le acrobazie contabili possibili per ricucire gli strappi. Lo hanno spalmato ma non sanato e a tutt’oggi non sono mai stati messi nero su bianco i capitoli di spesa che avevano fatto tracimare un malloppo da 1 miliardo e 300 milioni in una voragine da 470 milioni. Il Sindaco sull’argomento non ha trovato di meglio che scaricare tutte le colpe sul fuggiasco ex Assessore al Bilancio Bruno Tabacci e sull’incompetente city manager Davide Corritore spedito in gran fretta a ripassare le tabelline. Roba comunque da Corte dei Conti che al momento non si esprime…

Ora malgrado il signorino Pisa sembri sempre più scolpito nel mestiere dell’azzeccagarbugli la somma dei suoi fallimenti viene sommessamente coperta dalla stampa subalterna come il Corriere e la Repubblica. Si sorvola insomma su tutto come per esempio su quei 470 milioni frodati al fisco dalla Signora Miuccia Prada che apparterrà pure alla sinistra più illuminata ma è comunque un evasore delle tasse. Nel suo caso nessuno della Giunta si è strappato le vesti né sono volati gli stracci come per Dolce & Gabbana anzi è pure stata premiata con un nuovo prestigioso spazio nella galleria del centro.

Lo stesso discorso vale per i 350 milioni sottratti al fisco dall’ottimo Carlo De Benedetti che, condannato per ben due volte, dorme sonni tranquilli come la sua pratica, finita nei cassetti della Cassazione dove giace da oltre due anni. Avvocato storico del De Benedetti lo è il noto penalista Giuliano Pisapia e vedrete che per il proprietario di Repubblica e dell’Espresso i tempi del giudizio finale saranno planetari. Probabilmente sono scattati anche motivi umanitari ed i magistrati non se la sentono di provocare un possibile sciopone ad un ottantenne in difficoltà.

Tuttavia solo nel 2013 199 imprenditori si sono tolti la vita travolti dalla crisi che attanaglia il Paese e milioni di italiani fanno fatica a tirare la fine del mese ma per i padrini e gli illuminati di sinistra si trova sempre qualche manina caritatevole che aggiusta o copre tutto. Sono compagni che sbagliano e caschi il mondo vanno tutelati. Infine perdonateci l’insistenza ma cara gente di Milano ad impiastricciarci in questa marmellata ideologica hanno contribuito non poco anche i malpancisti.

Ora però mentre i cervelloni di sinistra si rodono nelle necessità è arrivato il momento di rispedirli nella penombra delle loro sezioni e dei loro comitati ricominciando da un tambureggiante passaparola unico metodo sicuramente affidabile, semplice ed efficace.

Tags: Bruno TabacciCarlo De BenedettiDavide CorritoreGiuliano Pisapiagiustizia italianamagistraturaMilanoMiuccia Prada
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