Il tempo stringe e manca meno di un mese al 5 giugno data delle elezioni municipali che si svolgeranno, per volere renziano, solo in un’unica giornata in modo tale da cercare di sfavorire il centrodestra weekendaro.
Il tempo stringe soprattutto per convincere i milanesi ancora riluttanti a recarsi alle urne anche perché il voto rimane l’unica possibilità concreta per cacciare il tassatore Pisapia che dal 2011 ad oggi ha pesato sulle nostre tasche con un tasso di crescita della pressione fiscale pari al 264%.
Ormai è certo che Sala e Parisi andranno al ballottaggio anche se si fa fatica a comprendere come sia possibile che lo spudorato mentitore detto “Beppe il fenomeno” possa ancora giocarsela.
Allora per evitare di far scivolare gli indecisi sulle bucce di banana spantegate dal Corriere della Sera nel cercare ambigue consonanze tra i due candidati, per fare chiarezza lasciamo che siano i numeri a rispondere, perché saranno pure freddi ma offrono almeno spunti di riflessione sulle sparate dello smemorato di Pontresina.
Ebbene il Beppe ha esordito fin dalle prime battute della sua campagna elettorale autocongratulandosi per aver portato Expo al successo con un utile di bilancio pari a 14 milioni di euro.
Le rendicontazioni d’esercizio ad oggi raccontano però un’altra storia compresa una voragine al momento quantificabile in € 400 milioni.
Costi complessivi Expo: € 2.254,7 milioni
Attivi da contributi pubblici: € 1.258,7 milioni
Ricavi da biglietti: € 421,3 milioni di cui però 23 milioni considerati inesigibili da parte di rivenditori infedeli.
Ricavi gestionali: € 944 milioni
Passivi: 2013: – 32 ml
2014: – 45 ml
2015: – 23 ml
2016: – 7 ml
Debiti verso fornitori: € 347 milioni
Mancano ancora le stime dei costi di smaltimento del post-Expo e la valorizzazione dei contenziosi con le imprese fornitrici che al momento non hanno ancora ricevuto neppure un euro per le loro prestazioni valutate in milioni di euro.
Per farla breve, il grigio manager prima di Marco Tronchetti poi di Letizia Moratti infine voluto da Formigoni per subentrare al fuggiasco Pisapia nel ruolo di Commissario Straordinario di Expo ha messo in piedi una bella sceneggiata per fabbricarsi un’immagine da Nembo Kid scordandosi come suo costume di dire la verità.