Caro Gesù Bambino, scrivo a te perché Babbo Natale porta solo i doni, tu a volte fai anche i miracoli, se vuoi. So che siamo rimasti in pochi a rivolgerti a te, perfino chi ti rappresenta quaggiù non è molto convinto.
Le mie richieste sono un tantino originali, perché non rappresentano alcunché di materiale ma, forse, addirittura un qualcosa di più difficile da ottenere.
Tu sicuramente sai che l’anno prossimo in Italia si voterà e che c’è tanta gente che ti vuole male pronta ad affilare le armi. Sono gli stessi che già oggi hanno votato per la eutanasia, che vogliono distruggere la famiglia, i farisei che spesso si fingono tuoi amici.
Io oggi non ti scrivo perché voglio che si trucchino i giochi, se no sarei uguale a chi voglio combattere; ti chiedo solo di dare più forza a quelli che stanno dalla parte della cristianità, della tradizione, dei valori che hanno creato questa nostra grande e umana civiltà; di quelli che agiscono ogni giorno con umiltà, subendo spesso discriminazioni, insulti, disprezzo ma hanno a cuore la propria onestà intellettuale ; che non accetterebbero mai di dire una cosa e pensarne un’altra ; che preferiscono essere compatiti piuttosto che andare dietro l’onda del pensiero unico. Dostoevskij scrisse che “ se qualcuno mi dimostrasse che Cristo è fuori della verità, e se fosse effettivamente vero che la verità non è in Cristo, ebbene io preferirei restare con Cristo e non con la verità.” Noi oggi siamo quelli che credono nel tuo messaggio e non lo barattano per verità di comodo né lo adeguano ai tempi grami che corrono.
Noi molto banalmente siamo la destra politica, ma non ti chiedo voti, entrerei direttamente tra i mercanti del tempio. Ti chiedo di darci quei doni che non tutti vogliono ma a noi servono per combattere una battaglia ideale che renda la nostra patria più forte, onesta, dignitosa, moralmente ricca.
In un cesto immaginario vorrei che mettessi per noi per prima cosa la passione sincera per le nostre idee, lasciando agli altri il fanatismo e l’opportunismo. Dacci il coraggio per affrontare la nostra missione, accantona la viltà che noi abbiamo sempre ripudiato. Regalaci il sorriso, l’immaginazione, la fantasia, l’imprevedibilità, dona pure all’avversario la noia, il rancore, l’astio, il conformismo. Ad altri dai la violenza e l’odio, riserva per noi la simpatia e la beffa, il cui sapore nutre l’azione del temerario.
Accendi il nostro forte animo dei ricordi degli eroi del passato, dei nostri ragazzi caduti per la viltà altrui, ma non renderci funerei nè necrofili. Mostraci il futuro, con tuti i colori che la natura ci può dare, toglici quel nero che ormai è lugubre rimpianto.
Ricordaci ogni giorno l’umiltà, permettici di confrontare le nostre idee con la realtà; l’utopia e l’ideologismo abbandonali all’altrui destino.
Ponici nei luoghi dove si consuma la sofferenza per dare aiuto e conforto, tienici lontano da salotti e comitati d’affari.
Permettici di amare sempre la nostra bandiera, auspicando che anche altri condividano questa attrazione, perché il tricolore è di tutti.
Fa sì che nei rapporti tra un uomo ed una donna, tra un padre ed una madre ed i loro figli si riaccenda un sentimento che viaggia in incognito e che si chiama amore, parola che non troverai nel vocabolario gender e nelle conquiste del politicamente corretto.
Rendici tutti diseguali, ma nitidi nei nostri caratteri, capaci di litigare per passione, ma di conciliarci con una stretta di mano. Lascia i gretti interessi, la piattezza del conformismo e di una falsa uguaglianza a chi sa che farsene.
Mantieni in noi il rispetto per il passato, per ciò che è costato sangue, sudore e lacrime , per chi ha lottato sorretto da una fede, sia che abbia vinto sia che abbia perso. Regala il carro del vincitore agli opportunisti, ai profittatori, ai viscidi, ma poi, per piacere, mandalo fuori strada.
Ponici sempre a difesa della vita, di una madre che sorride . Napoleone ,sposando Maria Luisa disse: “ Ecco l’utero di cui ho bisogno !” I nostri avversari ragionano come Bonaparte, credendo di essere moderni, noi invece vogliamo restare dalla parte buona dell’umanità, anche senza essere alla moda.
Donaci la satira, la battuta salace non l’insulto o la calunnia.
Mantieni nei nostri cuori il rispetto per l’avversario anche se loro ci chiamano il “nemico” ; dacci la forza delle nostre idee, non la paura di quelle altrui.
Se tu riuscirai anche solo un poco ad accontentarci noi ti promettiamo che saremo sempre noi stessi e faremo in modo che non saranno la vittoria o la sconfitta a cambiarci ed a ripudiare i tuoi doni.