Sono tutti contro Matteo Renzi e l’attacco del Maximum Festival dalemiano è sono un antipasto. Era tutto previsto, archiviato e messo in conto. Il gran statista ha dimostrato di avere pelo sullo stomaco e le parole della Camusso sul Jobs Act, confessando pubblicamente che il Governo non coinvolge in nessuna scelta la CGIL, sono un colpo da maestro. Sai che novità.
Non stupisce neppure l’abitudine del “Mr.Bean” della politica italiana di andare a piagnucolare sotto la gonnella cartacea del Washington Post, dicendo che, “la gente è con noi, non con i sindacati”. Abbiamo capito bene: la gente dovrebbe essere con lui, perché svolge il suo lavoro alla perfezione. Perché, non coglie occasione di riferire a papà che resta vigile oltreoceano, quanto è bravo a fare i compiti a casa. Perché, a loro volta e di sicuro non è una novità, i sindacati (non tutti) di categoria si lagnano con il capo del Governo, manifestando delle recriminazioni come se vivessero da dentro uno spaccato di lotte e incomunicabilità, all’interno della stessa famiglia. Salvo accorgersi che, entrambi, la gente, ovvero gli italiani, si sono accorti dell’ennesimo viaggetto negli States, del solito linguaggio “da acqua e da riporto” e della solita commedia. Non sono più disposti a sorbirsi ulteriori poesie vernacolari. Mala tempora currunt.
E poco importa se le luci sfavillanti della Basilica di San Miniato al Monte a Firenze, lo hanno accompagnano al fianco dell’amico M. Carrai e Francesca Campana Comparini nel giorno più bello della loro vita. Non conta più, neppure, la presenza alla cerimonia nuziale della cerchia eterogenea dell’aristocrazia bancaria, degli ambasciatori dei fondi di investimento, dei frequentatori dei salotti patinati della Firenze che conta, e dei rappresentanti delle corporation americane.
Le stole di broccato non riescono a nascondere la disoccupazione giovanile salita al 44,2% e il debito pubblico che ha raggiunto i 141,20 euro pro capite al mese. E poi, in ultimo, a proposito dei poteri forti che vorrebbero disarcionarlo, vuoi vedere che dopo Mario Monti ed Enrico Letta, dopo averlo sorteggiato nelle vesti dell’ultima chiusura lampo dell’economia italiana – avendo presente ciò che è già successo — papà e mamma o chi per loro, ne abbiano già le tasche piene ?
Tutto sommato il segreto per finire bene i “compiti delle vacanze” lo sanno in pochi . Rimane un mistero e bocciare un alunno che non si applica a dovere o promuoverlo ha poca importanza. Purché, i compiti, siano fatti bene. Quando tutti sono utili e nessuno è indispensabile.