• Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci
martedì 20 Aprile 2021
  • Login
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Newsletter
Destra.it
SOSTIENICI
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Destra.it
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Home

L’Inno a Roma sfida la fiera degli ignoranti e dei faziosi

di Massimo Weilbacher
18 Gennaio 2021
in Home, Società&Tendenze
1
Follie governative/ Ecco l’imbarazzante calendario delle vaccinazioni

Qualche giorno fa la pittoresca ministra renziana Teresa Bellanova ha invitato il senatore Alberto Bagnai, reo di avere introdotto in un suo intervento al senato uno scomodo ma alquanto pertinente riferimento all’egemonia tedesca sul continente europeo, a “rileggere i libri di storia”. Tralasciando il paradosso di una persona che avendo “conseguito la licenza media” (come recita il suo CV alla voce istruzione e formazione) invita allo studio un professore universitario, viene da chiedersi di quale storia parlino la Bellanova e tutta la congrega della sinistra illuminata.

Come sappiamo, infatti, il rapporto tra la Storia (maiuscolo) e la sinistra non è mai stato molto sereno. Manipolazione dei fatti storici, uso strumentale della storia a fini ideologici, narrazioni fantasiose, agiografie improbabili hanno da sempre caratterizzato l’uso politico della storia da parte della sinistra. Oggi, però, precipitato a livelli infimi il livello intellettuale e culturale dei suoi esponenti, la manipolazione si è tramutata in farsa. Ultimo esempio la comica polemica sull’Inno a Roma scatenata nel giorno di Capodanno da Repubblica.

“Capodanno, gli auguri di Fratelli d’Italia Brescia con l’Inno fascista” è il titolo con il quale – riprendendo un tweet di uno dei suoi tromboni più illustri, l’ex direttore Ezio Mauro – un articoletto stigmatizzava la scelta di FDI Brescia di usare l’Inno a Roma per fare gli auguri ai suoi militanti. Aggiungendo, e raggiungendo così la farsa, che si tratta dello “stesso brano scelto da Mussolini come inno del Movimento Sociale italiano”.

Che alla base dell’isteria antifascista che caratterizza oggigiorno la sinistra ci sia, tra le altre cose, una volgare e grossolana ignoranza della storia, se non una forma di vero e proprio analfabetismo della materia, è noto. Quello che colpisce stavolta è la sua macroscopica dimensione: è assolutamente ridicolo leggere sul secondo più importante quotidiano del paese che Benito Mussolini, morto nel 1945, ha fondato nel 1946 il MSI scegliendone addirittura personalmente “l’inno ufficiale”, in realtà composto nel 1919 (prima che il suddetto fondasse i fasci di combattimento) niente meno che da Giacomo Puccini su testo di Fausto Salvatori, ispirato al Carmen Saeculare di Orazio, su commissione dell’allora sindaco di Roma Prospero Colonna.

Brano molto eseguito durante il bieco ventennio, poi ripreso negli anni ’70 dal MSI per introdurre i comizi di Giorgio Almirante e da qui, forse, la storiella dell’inno ufficiale ed il conseguente anatema. (Per la cronaca l’inno ufficiale del MSI era il Canto degli Italiani, con testo dello stesso Almirante il cui verso iniziale recita significativamente: “Siamo nati in un cupo tramonto/di rinuncia, vergogna, dolore,/siamo nati in un atto d’amore/riscattando l’altrui disonor”).

Non è certo la prima volta che l’ignoranza, il ciarpame sottoculturale e l’isteria antifascista che infestano la redazione di Repubblica giocano un brutto scherzo. Qualche tempo fa con un altro titolo ridicolo e maldestro, anch’esso poi corretto in fretta e furia, il giornalone politicamente corretto aveva confuso il padre della Patria Giuseppe Mazzini con Benito Mussolini, trasformando il “Dio Patria e Famiglia” dell’opera mazziniana “I Doveri dell’Uomo” (pubblicato ben 23 anni prima della nascita di Benito Mussolini) in un immaginario “slogan fascista”, dando il via ad una cagnara di comparse politiche di quarta fila e giullari da talk show che facevano a gara a chi la sparava più grossa, dal surreale “Quello slogan era ed è fascista. Quello slogan era ed è totalitarista. Quello slogan faceva e fa schifo. Conoscere la storia prima di indignarsi non sarebbe male” di uno sconosciuto burocrate del PD evidentemente affine alla Bellanova, al “che schifo citare il fascismo” della macchietta Alan Friedman.

Eppure, per quanto strano possa sembrare, l’ignoranza faziosa dei sinistri intellettuali non è la cosa più ridicola e penosa che si sia vista nella circostanza. A dimostrazione dell’inadeguatezza e dei macroscopici limiti dei quadri del partito, il boss bresciano di FDI, senatore Gianpietro Maffoni, si è affrettato a prendere le distanze dall’iniziativa dei suoi militanti anziché difenderli pur non mancando argomentazioni adeguate, come abbiamo visto.

Evidentemente impreparato, poco documentato, succube del politicamente corretto e culturalmente inadeguato, il fratellino-senatore ha preferito inchinarsi agli strafalcioni di Repubblica e ripiegare, squallidamente, su una misera presa di distanza burocratico-formale: “E’ un’iniziativa personale di un singolo dal quale prendo le distanze anche per motivi di privacy e di autorizzazione per l’utilizzo del simbolo del partito”. Aggiungendo (come se non bastasse): “Non c’è stata alcuna autorizzazione concessa per la realizzazione del video. In merito al brano utilizzato come colonna sonora ricordo che non è altro che un’opera di Puccini usata da Bocelli e Domingo. Tuttavia ogni iniziativa ufficiale di Fratelli d’Italia, sia locale che nazionale, è sempre e solo accompagnata dall’Inno di Mameli”.

Sarebbe interessante capire dove pensava di andare a parare con un atteggiamento del genere, a metà tra Pilato e don Abbondio, il simpatico senatore meloniano e dove si può andare a finire politicamente con soggetti del genere. Di certo l’obiettivo di dimostrarsi subalterno e compatibile con la correttezza politica imperante lo ha raggiunto.

E’ già qualcosa.

Articolo precedente

La Repubblica, il quotidiano dell’Intelligencija

Prossimo articolo

Un anno da dimenticare, un governo da cancellare

Massimo Weilbacher

Correlati Articoli

La SuperLega dei giganti (egoisti) e l’irriducibile Dea Atalanta
Il punto

La SuperLega dei giganti (egoisti) e l’irriducibile Dea Atalanta

di Luca Bugada
19 Aprile 2021
0

Bomba all'incrocio dei pali, bolide dalla distanza, deflagrazione potentissima che rischia di minare i precari equilibri del calcio mondiale: nasce...

Leggi tutto
Libertà a rate? No grazie,  vogliamo tornare a lavorare, a muoverci, a vivere

Libertà a rate? No grazie, vogliamo tornare a lavorare, a muoverci, a vivere

19 Aprile 2021
Afghanistan, perchè ritirarsi è un errore

Afghanistan, perchè ritirarsi è un errore

19 Aprile 2021
Zan zan , le belle rane. A proposito di una legge assolutamente inutile

Zan zan , le belle rane. A proposito di una legge assolutamente inutile

18 Aprile 2021
Carica altro
Prossimo articolo
Follie governative/ Ecco l’imbarazzante calendario delle vaccinazioni

Un anno da dimenticare, un governo da cancellare

Commenti 1

  1. Vincenzo G says:
    4 mesi fa

    La tristezza maggiore mi è venuta proprio leggendo della presa di distanza del senatore di FdI. Che ignorante. C’è solo un modo per rinfrancarsi un pò lo spirito, ascoltare lo splendido Inno a Roma nella interpretazione di Bocelli:

    https://www.youtube.com/watch?v=jVxFmPoKIgE

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli

La SuperLega dei giganti (egoisti) e l’irriducibile Dea Atalanta

La SuperLega dei giganti (egoisti) e l’irriducibile Dea Atalanta

19 Aprile 2021
Libertà a rate? No grazie,  vogliamo tornare a lavorare, a muoverci, a vivere

Libertà a rate? No grazie, vogliamo tornare a lavorare, a muoverci, a vivere

19 Aprile 2021
Afghanistan, perchè ritirarsi è un errore

Afghanistan, perchè ritirarsi è un errore

19 Aprile 2021
Zan zan , le belle rane. A proposito di una legge assolutamente inutile

Zan zan , le belle rane. A proposito di una legge assolutamente inutile

18 Aprile 2021

Tag

Africa Berlusconi centrodestra Chiesa cattolica Cina comunismo coronavirus Donald Trump economia elezioni Europa fascismo forze armate Francia Fratelli d'Italia geopolitica Germania Giorgia Meloni Gran Bretagna guerre immigrazione clandestina ISIS Islam lavoro Libia Mare Marine Le Pen Matteo Renzi Matteo Salvini Mediterraneo Milano Partito Democratico petrolio Roma Russia Sicilia Siria sovranità nazionale storia terrorismo trasporti Turchia Unione Europea USA Vladimir Putin
Facebook Twitter

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Destra.it per restare continuamente aggiornato.
Ti segnaleremo novità, eventi ed accadimenti più interessanti!

Menu

  • Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci

Destra.it

Un giornale telematico che raccoglie le idee, i contenuti, i confronti della comunità umana e intellettuale della destra europea, moderna, nazionale e sociale. Rappresenta l’accesso alla rete e la piattaforma di dibattito di chiunque, provenendo o aderendo a un lungo percorso storico, si riconosca in quei valori culturali e ideali su cui si è sedimentato nei secoli il pensiero di destra.

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • Chi siamo
  • La Redazione di Destra.it
  • Newsletter
  • Contattaci
  • Categorie
    • Pòlis
    • Il punto
    • Europae
    • Mondi
    • Estera
    • Guerre e pace
    • Economia
    • Levante
    • Libri&LIBERI
    • Arte&Artisti
    • Multimedia
    • Facite Ammuina
    • Al Muro del Tempo
    • Appunti di viaggio
    • Rassegna Stampa

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In