“Coelum non animum mutant qui trans mare currunt”
Cambiano cielo, non animo coloro che varcano il mare
Orazio
Venerdì 14 novembre 2015, il giorno dopo la strage di Parigi, mi telefona a casa, è sabato, una farmacista della mia zona , tutta allarmata. In pochi giorni le sono arrivate molte ricette di medici intestate a cittadini arabi, con la prescrizione di tramadolo, un debole analgesico di tipo oppiode; è preoccupata perché ha sentito che molti terroristi islamici fanno uso di farmaci per sopportare meglio il dolore e rimanere più tempo svegli, teme di trovarsi al centro di un complotto. La tranquillizzo subito: gli egiziani usano il tramadolo per un effetto collaterale, nemmeno provato, che prolungherebbe il rapporto sessuale, evitando i casi di brutte figure. Avvicinandosi il Natale, molti giovani egiziani tornano a casa a trovare la famiglia e non vogliono deludere la propria moglie, dopo mesi di astinenza nei rapporti.
Gli egiziani in Italia, in gran parte di religione copta perseguitati nel loro paese, rappresentano una minoranza ben integrata, attiva, molto ligia all’osservanza dei precetti cristiani, vista però ancora da noi con molti pregiudizi. Qualche anno fa un medico egiziano operante a Milano, venne denunciato da una paziente italiana, un po’ sovrappeso, per molestie sessuali.
La parola del medico contro quella della paziente : il giudice diede ragione alla donna, motivando la sentenza con il fatto che la signora, essendo bene in carne, rispondeva ai canoni di bellezza del mondo arabo. Il magistrato trasmise poi questa sentenza all’Ordine dei Medici, perché intervenisse con una sospensione nei confronti del professionista. L’Ordine si guardò bene dall’operare alcun provvedimento disciplinare nei confronti del medico, non sussistendo alcuna prova a suo carico e giudicando per quel che era, razzista, quella decisione .
Se quindi esistono nei confronti di alcune minoranze degli infondati pregiudizi, è altrettanto vero che il fattore sessuale rappresenta un problema importante e sottostimato nell’ambito dell’immigrazione.
Infatti coloro che fuggono dalle guerre come i siriani e gli eritrei, portano con sé la propria famiglia, perché cercano in Europa la salvezza per tutti i loro cari. I nordafricani ed i subsahariani invece che giungono in massa sulle nostre coste sono in gran parte uomini giovani e soli, con un rapporto uomo-donna di dieci ad uno. Non fuggono da alcuna guerra, da alcuna carestia, appartengono alla middle -class africana attratta dai modelli di vita occidentale che i media trasmettono loro.
Anni fa ho vissuto e lavorato per un periodo in Algeria ed ho visto la desolazione della qualità della vita dei paesi nordafricani. I giovani vivono realtà diverse tra loro a seconda se maschi o femmine, i matrimoni sono combinati ed occorrono fior di soldi per poter chiedere in sposa una ragazza. La prima notte di nozze è un incontro spesso tra due sconosciuti, la donna è stata presa a “scatola chiusa”, e in tanti casi i due novelli sposi non combinano niente.
L’immagine della donna che arriva dall’Europa, passa per quella di una persona disinibita, libera, forse anche intraprendente e disponibile. E soprattutto gratuita.
Le mogli dei nostri tecnici impiegati in Algeria, a Skikda, porto importante sul Mediterraneo, portavano i figli al mare su una spiaggia libera ed ovviamente si mettevano in costume. Peccato che ogni giorno accadesse che alcuni indigeni si appostassero appartati ad osservarle, generando un imbarazzo che alla fine portò le donne italiane a rinunciare ai bagni in mare.
In Italia già ai tempi di Roma imperiale la donna era protagonista della vita sociale: la padrona di casa era la “domina” ed accoglieva di persona tutti gli ospiti; perfino nella vita politica l’altra metà del cielo aveva influenza ed autorevolezza.
I Romani avevano anticipato quella parità dei sessi che già Gesù Cristo aveva indicato nel famoso episodio evangelico dell’incontro con la Samaritana : una donna considerata a quei tempi impura da cui osa accettare l’offerta di un po’ d’acqua. Quel messaggio rivoluzionario non venne compreso e nel Medio Evo si tornò alla donna soggiogata, salvo rare e fulgide eccezioni.
Nel mondo greco, precursore della civiltà romana, l’influsso orientale invece si fece pesantemente sentire e le donne erano confinate nel gineceo di casa.
“Assistere ad un parto era assolutamente vietato e comportava per l’eventuale colpevole la condanna più grave, la stessa condanna che colpiva chi avesse compiuto un omicidio : l’esilio a vita, l’ostracismo.”*
Ricordiamoci però “di quanto poco della letteratura greca e romana sarebbe sopravvissuto senza l’opera degli studiosi arabi”.**
Tornando ai giorni nostri tra i moventi che portano molti giovani a seguire il flusso migratorio verso l’occidente, non va sminuito quello sessuale. Migliaia di uomini giovani e con gli ormoni al loro posto, si inseriscono nel nostro tessuto sociale, con aspettative distorte che arrivano da messaggi mediatici falsati dalla pubblicità e dalla propaganda.
Nel mondo, in molte altre culture contemporanee vige ancora la regola dell’incomunicabilità. Le donne musulmane rappresentano il “mistero”: sono velate, vestite di nero, appartate in locali con le grate. “Il nero era imposto alle donne ebree nell’antichità, ed è ancora imposto attualmente a quelle musulmane ortodosse, perché è indicatore della morte, della notte, del mistero, del sinistro. I maschi- è inutile precisarlo- indossano trionfali vestiti bianchi.”*
In molti paesi africani subsahariani è ancora presente e diffusa la pratica selvaggia della infibulazione e della clitoridectomia nelle bambine al momento della pubertà.
Queste divisioni tra i due sessi non si trovano nella società occidentale dove i rapporti interpersonali sono liberi, molto più semplici e diretti, dove molti tabù sono stati abbattuti, anche se siamo lontani dalla perfezione.
“Nei secoli scorsi anche in Europa per le donne la vita matrimoniale non era per nulla desiderabile e d’altra parte, non avendo indipendenza economica, non potevano vivere da sole senza finire nella prostituzione. Spesso erano costrette a sposare uomini che non avevano mai o quasi mai visto prima della cerimonia nuziale e affrontare quella brutalità di rapporto con i mariti che, per quanto riguarda il sesso, doveva essere davvero terribile . Infine , ma in realtà per prima cosa, l’incubo dei parti, ognuno dei quali comportava un altissimo rischio di morte tanto che la Chiesa aveva emesso per le donne lo stesso obbligo della confessione prima del parto che avevano i soldati prima della battaglia, e le mammane che le assistevano erano autorizzate a ricevere questa confessione in mancanza di un sacerdote. “*
Oggi l’immigrazione potrebbe rimescolare le carte e riportare i rapporti tra i sessi alle situazioni dei secoli scorsi. Una prima avvisaglia la si è avuta a Capodanno in Germania, quando durante i festeggiamenti di San Silvestro centinaia di magrebini hanno violentato o molestato le donne tedesche, approfittando della confusione , in segno di spregio ma anche per soddisfare voglie represse.
Anni di conquiste sociali rischiano di essere messe in discussione ma non bisogna parlarne, è politicamente scorretto, così andiamo diritti al baratro, solidali e pacifici.
*Ida Magli- Dopo l’Occidente- Bur Rizzoli euro 11,00
**Robert Hughes – La cultura del piagnisteo la saga del politicamente corretto – Adelphi Euro 8,00