
I rapporti tra Russia e Unione Europea hanno subito recentemente un grave deterioramento dopo la visita a Mosca dell’Alto rappresentante UE per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, lo spagnolo Josep Borrell. Durante il soggiorno nella capitale, Borrell ha incontrato Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov (nella foto). Un incontro tempestoso. Il ministro è stato durissimo con l’inviato che è restato letteralmente ammutolito. Per il ministro i rapporti tra i due blocchi sono “malsani” in quanto la Ue “è un partner inaffidabile”.
Tornato a Bruxelles, Borrell ha riferito che “la Russia è sempre più lontana dall’UE e percepisce i valori democratici come una minaccia esistenziale”. Il riferimento va alla vicenda di Alexei Navalny, il noto leader dell’opposizione extraparlamentare russa, arrestato il 17 gennaio e condannato a due anni e otto mesi di carcere per presunte violazioni della libertà condizionale in seguito a un caso risalente al 2014, per cui l’UE ne richiede il rilascio.
Nei giorni seguenti Lavrov ha ridefinito ruvidamente le relazioni con l’Unione Europea. “Se Bruxelles vuole lavorare con noi deve essere sulla base del rispetto reciproco, sulla non interferenza negli affari interni altrui, sulla collaborazione su argomenti comuni. Il risultato di queste conversazioni può essere solo un equilibrio di interessi, non il nostro consenso a qualcosa suggerito da loro”. Lavrov ha aggiunto che l’obiettivo di Mosca dovrà essere l’autosufficienza economica. “Non vogliamo isolarci dal mondo, ma dobbiamo essere pronti a questo. Se vuoi la pace, preparati alla guerra”, ha osservato il ministro russo.
In più Mosca minaccia d’interrompere le relazioni con l’Unione qualora fossero imposte nuove sanzioni alla Russia. “Da parte nostra, esortiamo l’UE a cooperare in modo equo e rispettoso, come ha affermato Sergei Lavrov”, ha rincarato la portavoce del dicastero, Maria Zakharova. “Quante volte abbiamo dato la nostra disponibilità per una collaborazione che potrebbe essere sviluppata sia con l’intera UE, sia bilateralmente con i singoli membri al fine di risolvere i problemi globali. Sfortunatamente, però, sentiamo ancora una retorica molto aggressiva”.
Il Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa ha dichiarato “persone non grate” tre diplomatici di Germania, Polonia e Svezia. L’accusa è di aver partecipato a proteste non autorizzate a favore di Navalny nella capitale russa e a San Pietroburgo. A loro volta Berlino, Stoccolma e Varsavia hanno espulso tre diplomatici russi dal proprio Paese.