Se la Russia apre ad una trattativa l’Ucraina non si tirerà indietro. Questo, in sintesi, il senso della dichiarazione del segretario di stato statunitense Antony Blinken all’emittente Abc News. “Al momento – ha detto Blinken – non abbiamo indicazioni che Vladimir Putin sia interessato ad un confronto diplomatico significativo. Se lo farà, penso che gli ucraini saranno i primi a confrontarsi, e noi saremmo immediatamente dietro di loro”.
Inevitabilmente per Blinken ogni ipotesi di trattativa è subordinata ad un accordo basato su “termini giusti e durevoli che riflettano la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”, tuttavia è impossibile non notare come il segnale proveniente da Washington sia chiaro: sì alla trattativa. E anche i paletti posti da Blinken appaiono abbastanza vaghi da non stroncare sul nascere qualsivoglia possibilità di dialogo. Il fatto che la dichiarazione del segretario di stato arrivi dopo numerosi dubbi e forti critiche sullo svolgimento e sugli esiti dell’offensiva estiva ucraina difficilmente può essere ascritto a casualità.