Per la Gran Bretagna la grande guerra rappresenta tutt’oggi una mattanza lunga cinque anni, punteggiata, come in una Via Crucis, da tre sanguinose stazioni: nel 1915 Gallipoli, la Somme nel luglio del 1916 e, l’estate dopo, Passchendaele. Tre tremendi massacri — l’invasione mancata dei Dardanelli costò tra morti e feriti 250mila uomini; nella prima giornata della battaglia delle Somme, le perdite subite furono sessantamila, metà della consistenza del corpo di spedizione britannico inviato nel ’14 in Francia; a Passchendaele si contarono tra morti e feriti 300mila soldati, molti dei quali annegati nel fango delle trincee allagate da piogge torrenziali — che lasciarono attonita, incredula l’opinione pubblica nazionale e quella dei dominions.
All’indomani della pace i dolenti versi di John Mc Rae «In Flanders field the poppies blow/ Between the crossess, row on row» (Nel campo delle Fiandre fioriscono i papaveri/ Tra le croci in fila dopo fila) divennero la bandiera dei reduci e il papavero rosso un simbolo di fierezza nazionale.
A distanza di un secolo il Remebrance Poppy, il papavero della memoria, continua ad essere indossato l’11 novembre — il giorno dell’armistizio — e le settimane che lo precedono in tutto il Regno Unito e nelle ex colonie per ricordare i caduti in guerra.
Quest’anno, in omaggio del Centenario della Grande Guerra, il Primo Ministro Cameron ha deciso di fare le cose in grande. Ben 888.246 papaveri rossi di ceramica — il numero esatto dei caduti — hanno formato The Blood Swepr Lands ans Seas of Red, un’evocativa installazione artistica sotto la Torre di Londra. L’esposizione ha avuto così tanto successo — con code chilometriche e visitatori incuranti di freddo e pioggia — da convincere Cameron ad estenderla fino alla fine di questo mese. Successivamente, una versione più ridotta, andrà in tour nelle principali città britanniche per poi tornare in forma permanente a Londra, all’interno dell’Imperial War Museum. Ma non è tutto. Una parte dei “poppies” che compongono l’installazione è stata messa in vendita (25 sterline l’una) per raccogliere fondi in favore delle associazioni che si occupano dei veterani di guerra.
Una curiosità: l’introduzione del simbolo è merito di due donne, l’americana Moina Bell Michael e la francese Anna Guerin. Ispirandosi alla poesia di McCrae, iniziarono a vendere papaveri artificiali per raccogliere fondi a favore dei reduci e dei mutilati. L’iniziativa ebbe cosí tanto successo che riuscirono addirittura a convincere la National American Legion e la Royal British Legion ad adottare il fiore come simbolo ufficiale. Ricordiamo che tutti i papaveri venduti dai volontari provengono dalla Poppy Factory di Richmond che oltre ad essere la produttrice ufficiale dal 1922, aiuta il reinserimento in società degli ex combattenti. Per una volta, invidiamo gli albionici…