• Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci
lunedì 8 Agosto 2022
  • Login
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Newsletter
Destra.it
SOSTIENICI
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Destra.it
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Home

L’unica cosa vera nelle fake news è che così i giornali falliscono

di Gianluca Castro
24 Dicembre 2018
in Home, Pòlis
0
L’unica cosa vera nelle fake news è che così i giornali falliscono
       

 

Ammetto di essere stato molte volte critico col vicepremier Luigi Di Maio.
Nella polemica che lo vede ora contrapposto a Repubblica, però, non posso che stare incondizionatamente dalla sua parte.
Da sempre sotto attacco per l’uso spregiudicato dei congiuntivi o riferimenti scientifici balbettanti, Di Maio ha questa volta ipotizzato, in un video diffuso su FaceBoock, la prossima chiusura dei giornali del gruppo Espresso e gli esuberi dei giornalisti a causa dell’emorragia di lettori in atto.
“Per fortuna ci siamo vaccinati anni fa dalle bufale, dalle fake news dei giornali – come spiega nel filmato Di Maio – e si stanno vaccinando anche tanti altri cittadini tanto è vero che stanno morendo parecchi giornali tra cui quelli del gruppo l’Espresso che, mi dispiace per i lavoratori, stanno addirittura avviando dei processi di esuberi al loro interno perché nessuno li legge più perché ogni giorno passano il tempo ad alterare la realtà e non a raccontare la realtà”.
Che una frase come questa venga pronunciata da un politico, per di più Ministro del Lavoro, non poteva che suscitare vivaci reazioni da parte di quelli messi all’indice e testimonianze di pelosa solidarietà da parte di colleghi interessati a spartirsi la quota di mercato (sempre più risicata veramente) dei periodici in odor di chiusura.
A parte le fisiologiche prese di posizione in favore di Espresso e Repubblica, però, resta aperta la questione irrisolta della perdita di credibilità dell’informazione in generale da tempo divenuta solo megafono del potere, prona ai voleri delle lobby usurocratiche care alla UE e alle strategie di destabilizzazione di stati sovrani a colpi di rivoluzioni colorate prodromiche alle successive avventure militari.
Il sindacato dei giornalisti FNSI invece di esprimere generica solidarietà di tipo politico farebbe meglio insieme all’Ordine di categoria a vigilare sul rispetto delle norme deontologiche costantemente impunemente violate.
E’ storia di questi giorni, infatti, la vicenda strappalacrime di tal Judith Romanello che ha raccontato, ripresa in pompa magna da Repubblica e dai principali quotidiani, di essere stata discriminata perché di pelle nera da un ristoratore veneziana che per questo le ha negato l’assunzione.
Peccato che non esista traccia di tutto ciò, e che la stessa Judith non sappia neppure indicare il nome di questo presunto ristoratore né l’indirizzo del suo locale dal momento che, stranamente, il colloquio di lavoro si sarebbe svolto per strada.
Tutte caratteristiche che rendono la vicenda inverosimile, come ha spiegato Laura Tecce, giornalista attenta e scrupolosa, che si è interessata alla vicenda e che avrebbero da subito essere valutate da Repubblica (e dagli altri) prima di decidere la pubblicazione di una notizia che può essere perlomeno definita dubbia mancando i più elementari riscontri.
Se può provocare dispiacere la perdita di posti di lavoro o la possibile scomparsa di organi d’informazione non bisogna dimenticare però che ciò avverrebbe a causa di politiche editoriali discutibili e direzioni (in questo caso quella di Mario Calabresi) palesemente disinteressate al rispetto della verità e, di conseguenza, dei lettori che infatti non seguono più il giornale.
Come si dice, del resto, quando marcisce il pesce prima di tutto puzza dalla testa.

Tags: fake newsFNSImass media
Articolo precedente

A Milazzo la bandiera di combattimento per Nave Luigi Rizzo

Prossimo articolo

Storie nostre/ Walter Jeder racconta gli anni di piombo

Gianluca Castro

Correlati Articoli

Stenio Solinas/ Opere, omissioni, fallimenti di Eugenio Scalfari
Rassegna Stampa

Stenio Solinas/ Opere, omissioni, fallimenti di Eugenio Scalfari

di Redazione
15 Luglio 2022
0

Nel 1976, quando Eugenio Scalfari fondò La Repubblica, aveva davanti a sé una florida prateria editoriale ben fortificata, ma a...

Leggi tutto
Marco Tarchi/ Come Biden ha salvato l’Europa e altre mirabilie…

Marco Tarchi/ Come Biden ha salvato l’Europa e altre mirabilie…

20 Maggio 2022
Elon Musk è mister Twitter. E i liberal rosicano….

Elon Musk è mister Twitter. E i liberal rosicano….

26 Aprile 2022
Mala informazione/ L’imbevibile caffè di via Solferino

Mala informazione/ L’imbevibile caffè di via Solferino

14 Aprile 2022
Carica altro
Prossimo articolo
Storie nostre/ Walter Jeder racconta gli anni di piombo

Storie nostre/ Walter Jeder racconta gli anni di piombo

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli

Eccellenze italiane/ Piccola impresa è sinonimo di libertà e qualità

Eccellenze italiane/ Piccola impresa è sinonimo di libertà e qualità

6 Agosto 2022
Verso le elezioni con tanti strilli, molte giravolte e poche, pochissime idee

Verso le elezioni con tanti strilli, molte giravolte e poche, pochissime idee

5 Agosto 2022
“Una boccata d’aria”: Aldo Baglio torna in Sicilia

“Una boccata d’aria”: Aldo Baglio torna in Sicilia

4 Agosto 2022
Nagorno Karabakh, gli azeri riprendono a sparare e provocare. Intanto l’Occidente tace

Nagorno Karabakh, gli azeri riprendono a sparare e provocare. Intanto l’Occidente tace

4 Agosto 2022

Tag

Africa Berlusconi centrodestra Chiesa cattolica Cina cinema comunismo coronavirus Donald Trump economia elezioni Europa fascismo forze armate Francia Fratelli d'Italia geopolitica Germania Giorgia Meloni Gran Bretagna guerre immigrazione clandestina ISIS Islam lavoro Libia Mare Marine Le Pen Matteo Renzi Matteo Salvini Mediterraneo Milano Partito Democratico petrolio Roma Russia Siria sovranità nazionale storia terrorismo trasporti Turchia Unione Europea USA Vladimir Putin
Facebook Twitter

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Destra.it per restare continuamente aggiornato.
Ti segnaleremo novità, eventi ed accadimenti più interessanti!

Menu

  • Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci

Destra.it

Un giornale telematico che raccoglie le idee, i contenuti, i confronti della comunità umana e intellettuale della destra europea, moderna, nazionale e sociale. Rappresenta l’accesso alla rete e la piattaforma di dibattito di chiunque, provenendo o aderendo a un lungo percorso storico, si riconosca in quei valori culturali e ideali su cui si è sedimentato nei secoli il pensiero di destra.

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • Chi siamo
  • La Redazione di Destra.it
  • Newsletter
  • Contattaci
  • Categorie
    • Pòlis
    • Il punto
    • Europae
    • Mondi
    • Estera
    • Guerre e pace
    • Economia
    • Levante
    • Libri&LIBERI
    • Arte&Artisti
    • Multimedia
    • Facite Ammuina
    • Al Muro del Tempo
    • Appunti di viaggio
    • Rassegna Stampa

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In