L’ultimo libro di Dino Messina – “Italiani per forza” (Solferino) – riapre il dibattito sul Risorgimento: un capitolo della nostra storia che fra le inevitabili ombre, a volte ingigantite da una certa critica, rappresenta comunque un indubbio progresso per tutto il popolo italiano. Nel nuovo numero di Storia in Rete, l’ottima rivista diretta da Fabio Andriola, troviamo una lunga intervista con l’autore cui seguono due interventi di segno opposto del professor Paolo Simoncelli e del leader del movimento neo borbonico, il professor Gennaro De Crescenzo.
Ma le sorprese del numero 181 non sono terminate. Dal Risorgimento al primo dopoguerra, col centenario delle elezioni del 1921 che aprirono le porte del parlamento ai partiti rivoluzionari: fascista e comunista. E ancora, il corporativismo fascista e i contatti segreti fra Londra e Vichy raccontati nelle memorie del filosofo francese Louis Rougier: un capitolo della Seconda guerra mondiale che ha imbarazzato Churchill e ha provocato a lungo reazioni scomposte anche a Parigi. E sempre a Parigi, il 150° anniversario della Comune ha spaccato politicamente l’Esagono: ma quell’esperienza rivoluzionaria e patriottica fu anche “di destra” o solo “di sinistra”?
Infine, le vicende del razzismo negli Stati Uniti in un lungo articolo che parte dall’emancipazione degli schiavi e arriva alle proteste del Black Lives Matter ; e la folle guerra del Golfo fra Iran e Iraq negli anni Ottanta: un milione di morti per non ottenere nulla…