Il comandante delle forze navali irachene, il maggiore generale Ahmed Jasim Maarij, ha annunciato che la ricostruita marina nazionale acquisirà presto nuove unità con capacità missilistiche. Un salto di qualità indubbio, dopo le terribili sconfitte e due decenni di basso profilo. Maarj ha aggiunto che l’Iraq guarderà all’Italia e poichè Baghdad non può permettersi navi di nuova costruzione, l’obiettivo realisticosono le tre fregate classe Maestrale, ottime navi degli anni Ottanta ora in fase di dismissione dalla MM.
Non a caso l’Iraq ha rispolverato un contenzioso con l’Italia, mai veramente risolto, che si aggira poco sotto i 100 milioni di euro. Si tratta della mancata consegna a Saddam Hussein delle navi costruite da Fincantieri negli anni ’80, bloccate per una serie di embarghi e poi riutilizzate dalla nostra Marina (classe Granatiere) o vendute all’estero. Per gli iracheni di certo la soluzione più comoda, ma per Fincantieri? Vedremo.
Attualmente Fincantieri ha un accordo con l’Indonesia per la vendita di due fregate classe Maestrale. L’ipotesi che altre due, una delle quali da poco in disarmo e una ancora attiva, possano andare all’Iraq è molto concreta. Oltre alle due Maestrale, l’Indonesia ha in programma di acquisire una Fremm, una fregata di ultima generazione, e potrebbe arrivare un’offerta per un pattugliatore di nuova produzione.