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M. Veneziani/ Avviso ai destrosi. No, con i grillini No!

di Redazione
25 Aprile 2018
in Rassegna Stampa
1
M. Veneziani/ Avviso ai destrosi. No, con i grillini No!
       

 

La tentazione è forte e le ragioni per rompere con Berlusconi ci sarebbero a valanga. Ma, Salvini, non compiere la sciocchezza di un’alleanza coi grillini. Non ti porterebbe da nessuna parte e non porterebbe l’Italia da nessuna parte. Saresti il socio di minoranza di un governo che di bello avrebbe solo il titolo, governo del cambiamento. Dio sa quanto c’è bisogno di cambiare l’Italia. Liberarsi dallo stallo interno e dalla servitù internazionale, liberarsi dagli affaristi, dagli antifascisti e dagli sfascisti, dalle sinistre e dai mercenari, liberare le energie di un paese depresso, invecchiato male, incrostato. E rilanciarlo.

Ma l’alleanza coi grillini non è il rimedio ma finirebbe col ridare fiato e legittimazione ai vecchi marpioni. Perché sarebbe puro avventurismo coi dilettanti sfascisti allo sbaraglio. Perché avete visioni, mi correggo, vedute opposte su troppe questioni essenziali; loro non hanno un’idea di niente ma recitano a soggetto. E se sentono i suggerimenti della rete propongono minchiate dannose e vendette sociali; se si adattano alla situazione si accucciano davanti ai poteri e diventano loro esecutori. I rischi sono entrambi presenti nell’anima del grillismo e nella versione furbina del giggismo, variante trasformista secondo Di Maio. O peggio, bagnata nel sinistrismo di risulta, nella versione Fico.

I loro punti fermi, dal reddito di cittadinanza all’autogoverno del popolo secondo Rousseau all’idea tardocomunista e pauperista di togliere a chi ha per dare a chi non ha, sono agli antipodi di un governo sovranista, decisionista e meritocratico, popolare e nazionale. Non rispondono a temi cruciali come la sicurezza e l’immigrazione, la famiglia e l’indipendenza nazionale, non hanno una vaga idea sull’Europa e sulla civiltà; e ammiccano conformi a tutto il repertorio politicamente corretto.

Sono impolitici e irrealisti, guidati da due figure improbabili in una democrazia come Grillo e soprattutto Casaleggio; sono organizzati come una setta, privi di storia, di cultura, di curriculum. Infelice e greve è stato Berlusconi a dire che da lui a Mediaset pulirebbero i cessi; è stato offensivo, anche se la punta di malizia che non so tenere a freno mi suggerisce di notare che con loro i cessi di Mediaset resterebbero piuttosto sporchi. Perché non hanno mai dimostrato attitudine a lavoro.

E non mi sembra una soluzione politica sostituire i faccendieri con gli sfaccendati. Un’alleanza coi grillini, in un ruolo di minoranza, caro Matteo, le farebbe perdere il credito, forse la faccia, certo molti consensi che ha conquistato. E sarebbe ad alto rischio di rottura a breve termine, con accuse reciproche e col risultato di andare con un fallimento alle spalle alle elezioni. So che non s’intravedono altre soluzioni meno infami, so che solo un governo purchessia, in grado di disegnare una appena decente legge elettorale e poi tornare a votare è oggi forse l’unica strada che resta.

Ma non ci sono alternative. Tantomeno quella di fare blocco con la sinistra, che peraltro non ci sta, e votare come dice Berlusconi con loro, lasciando la prateria del dissenso ai 5 stelle. In questa fase, lo so, rischiate di perdere il vantaggio sulla sinistra che demagogicamente continua a dire con l’arroganza che li distingue anche da perdenti: ah, avete visto i vincitori che non riescono a fare un governo, sono incapaci… Quando sanno benissimo che i vincitori non sono un blocco ma due blocchi contrapposti (o forse tre) e dunque non si può pretendere che nel nome del successo elettorale si alleino per forza grillini e leghisti. Sarebbe come pretendere che in quanto sconfitti si alleino Berlusconi e il Pd. Ma che ragionamento è, su quale logica poggia? Volete dirlo poi, che tutto questo è il frutto della legge elettorale scellerata che voi avete votato?

Lasciate stare la tentazione di governare in queste condizioni, si possono accettare i rischi ma non fino a questo punto. Per un buon governo ci vogliono tre condizioni: buone motivazioni, buon personale politico e buona aderenza alla realtà e alle sue urgenze. I grillini non rispondono a nessuno di questi requisiti. Sono il nuovo e basta. Vorrei con tutto il cuore sbagliare e ricredermi, sarei pronto a farlo. Ma con quei presupposti solo un miracolo potrebbe rendere i grillini una buona cosa per il Paese.

Col senno di oggi dobbiamo solo augurarci che i grillini vadano avanti da soli. Vai avanti tu, Giggino, che a noi scappa da ridere (e da piangere).

 

 

 

Marcello Veneziani, Il Tempo,  23 aprile 2018

Tags: Beppe GrilloBerlusconiMarcello VenezianiMatteo SalviniMovimento 5 stelle
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Commenti 1

  1. antonio corso says:
    5 anni fa

    in disaccordo totale. L’accordo 5 s – Lega e’ l’unica via per smettere di essere servi di banchieri e dei padroni vedi, come Bilderberg etc.

    Rispondi

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