• Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci
domenica 4 Giugno 2023
  • Login
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Newsletter
Destra.it
SOSTIENICI
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Destra.it
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Rassegna Stampa

M.Veneziani/ Beppe Niccolai, missino eretico e politico galantuomo

di Redazione
26 Ottobre 2019
in Rassegna Stampa
0
M.Veneziani/ Beppe Niccolai, missino eretico e politico galantuomo
       

A trent’anni giusti dalla sua morte suscita polemiche a Pisa, sua città natale, l’intitolazione di una rotatoria a Beppe Niccolai. Sinistre e Anpi indignati chiedono di negare la piazza al “fascista”. La giunta di centro-destra aveva ecumenicamente intitolato una via a un comunista, a un democristiano e a un missino.

Chi era Niccolai? Un politico galantuomo, un missino eretico che sognava di ricucire la ferita storica tra fascisti e comunisti e combattere insieme contro la mafia e il potere, i potentati economici e la servitù americana. Beppe fu un limpido marziano che visse nell’era ideologica integrale, il Novecento, assorbendo le sue passioni ma non i suoi livori.

In principio Niccolai fu tra i fondatori del Msi nel segno di “legge e ordine”. Poi si andò spostando verso una sinistra nazionale e spirituale, auspicando di ricucire la frattura del ’14 coi socialisti, poi spingendosi fino a quella del ’21 coi comunisti. Non condivise però la linea di Pino Rauti di sfondare a sinistra; sognava altre sintesi.

Niccolai morì il 31 ottobre dell’89, nove giorni prima che cambiasse il mondo, col Muro crollato e la caduta del comunismo, e da noi la fine della prima repubblica. L’anno prossimo sarà il centenario della sua nascita.

Quando morì, Niccolai lasciò un vuoto, ma era lo stesso vuoto che lo circondava quando era in vita. Beppe dissentiva da Almirante, e spesso era all’opposizione nell’opposizione, distante pure da Rauti. L’avevano sistemato in una teca, con l’etichetta di coscienza critica, per venerarlo e accantonarlo. Niccolai era pisano e perciò destinato, per Dante, a vituperio delle genti. E vituperio fu con le sue idee provocatorie. Ma a conoscerlo era amabile e inquieto, tutt’altro che un fascistone prepotente con le certezze granitiche, in bianco e nero. Fascista lo era stato davvero ma sulla sua pelle: volontario in Africa, e poi – per fedeltà al suo fascismo, prigioniero degli americani nel fascist criminal camp ad Hereford, come l’artista Alberto Burri, lo scrittore Giuseppe Berto e Roberto Mieville, futuro capo dei giovani missini della prima ora.

A Pisa fu l’antagonista storico di Adriano Sofri, che mobilitò Lotta continua per impedire un suo comizio il 5 maggio del ’72. Negli scontri con la polizia morì un anarchico, Serantini, e anche per vendicare lui pochi giorni dopo fu ucciso Calabresi. Ma Niccolai difese il “nemico” Sofri quando fu accusato d’omicidio. Da parlamentare fece memorabili interventi in commissione antimafia contro le collusioni politiche, soprattutto democristiane, e fu elogiato anche da Leonardo Sciascia, allora parlamentare di sinistra. Denunciò le stragi e le responsabilità dei servizi segreti; e riuscì a scucire la verità ai magistrati veneziani sull’aereo Argo 16 della nostra aeronautica abbattuto dagli israeliani nel novembre del ’73 a Venezia uccidendo i militari italiani a bordo, accusati di aver salvato alcuni terroristi arabi che preparavano un attentato a un aereo di linea israeliano. Un’operazione filo-araba condotta dall’allora Ministro degli esteri Aldo Moro.

Nel 1988 Niccolai fu espulso dal Msi: fu il primo atto compiuto da Fini leader. Beppe aveva fatto votare alla direzione del partito un ordine del giorno contro i potentati economici che aveva ripreso da un comitato centrale del Pci: Fini aderì convinto con l’Msi. Poi Niccolai raccontò al Corriere della sera la beffarda verità e Fini lo cacciò perché all’epoca aveva orrore delle contaminazioni con la sinistra; fu poi riammesso grazie ai buoni uffici di Tatarella ed altri. Ma il suo scopo non era goliardico, non voleva prendere in giro il suo partito, ma dimostrare che i pregiudizi ideologici impediscono a volte convergenze su temi condivisi.

Incontrai Niccolai perché era in possesso di appunti inediti di Berto Ricci, fascista eretico dalla mente lucida e il cuore puro, che poi pubblicai con la prefazione di Indro Montanelli. Ricordo una sera a Pisa, in una scalcagnata 500 guidata da un militante di Cecina, Altero Matteoli, divenuto poi ministro. Nel sedile posteriore, in condizioni disumane, sedevano attorcigliati Niccolai e Tatarella; benché ragazzo, mi avevano lasciato il posto davanti, come si usa per cavalleria con le donne, i disabili e gli intellettuali. Niccolai maneggiava i quaderni di Ricci con religiosa devozione. Ci vedemmo altre volte, accomunati dal gusto ardito dell’eresia e dalla rivoluzione conservatrice, da amici comuni come Giano Accame e il pisano Gino Benvenuti; ci scoprimmo ambedue figli di presidi di liceo, cresciuti con una buona biblioteca in casa. Quando fui silurato dalla direzione editoriale di Ciarrapico nell’87, perché considerato di nuova destra e con simpatie per il socialismo tricolore di Craxi, scrisse un pezzo solidale sul suo foglio, l’Eco della Versilia e lo ribadì pure al congresso missino di Sorrento nel 1987, dove fu la voce stonata nel congedo di Almirante dalla guida del Msi.

Negli ultimi anni, quando interruppero la sua graffiante rubrica sul Secolo d’Italia, gli affidai una rubrica su Pagine Libere, che ribattezzammo Rosso e Nero, in onore dell’omonima rivista di Alberto Giovannini. Beppe non era un vecchio arnese, nell’Msi fu con l’ala modernizzatrice di Mimmo Mennitti, voleva aprire il ghetto missino, dialogare col Craxi patriota e sognava di ricucire con la sinistra. Beppe raccontava che l’ultimo Mussolini aveva raccomandato ai suoi fedelissimi: se crolla il fascismo, seguite Pietro Nenni. Beppe fu uno spirito critico e appassionato, pensante e romantico, magari impolitico. Era un marziano allora, figuratevi ora. Ad avercene…

Marcello Veneziani, La Verità 25 ottobre 2019

Tags: Beppe NiccolaiMarcello VenezianiMSIPisa
Articolo precedente

Una prigione esistenziale chiamata tossicodipendenza

Prossimo articolo

Spagna/ 16 motivi perchè il necroshow della sinistra tombarola è andato storto

Redazione

Correlati Articoli

Marcello Veneziani/ Quando Aldo Moro disse no a Washington
Rassegna Stampa

Marcello Veneziani/ Quando Aldo Moro disse no a Washington

di Redazione
22 Marzo 2023
0

È passato inosservato un relitto ritrovato che dice molto della nostra storia repubblicana e pure del nostro presente. Si tratta...

Leggi tutto
Quattro libri per comprendere la destra plurale

Quattro libri per comprendere la destra plurale

25 Febbraio 2023
Marcello Veneziani/ Perchè non celebro (e non incenso) Gianni Agnelli

Marcello Veneziani/ Perchè non celebro (e non incenso) Gianni Agnelli

27 Gennaio 2023
Vietato ricordare il MSI. La stramba crociata antifa di Berizzi e compagni

Vietato ricordare il MSI. La stramba crociata antifa di Berizzi e compagni

31 Dicembre 2022
Carica altro
Prossimo articolo
Spagna/ 16 motivi perchè il  necroshow della sinistra tombarola è andato storto

Spagna/ 16 motivi perchè il necroshow della sinistra tombarola è andato storto

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli

Gialli storici/ Torna il maggiore Morosini con una nuova avventura: “Il prezzo dell’onore”

Gialli storici/ Torna il maggiore Morosini con una nuova avventura: “Il prezzo dell’onore”

4 Giugno 2023
La dittatura del relativismo avanza e impone “giuramenti”

La dittatura del relativismo avanza e impone “giuramenti”

4 Giugno 2023
Tesori italiani/ La Valle Telesina, cuore nascosto del Sannio

Tesori italiani/ La Valle Telesina, cuore nascosto del Sannio

4 Giugno 2023
Sudan/ Interrotti i negoziati, si continua a combattere e a morire

Sudan/ Interrotti i negoziati, si continua a combattere e a morire

3 Giugno 2023

Tag

Africa Berlusconi centrodestra Chiesa cattolica Cina cinema coronavirus Donald Trump economia elezioni Europa fascismo forze armate Francia Fratelli d'Italia geopolitica Germania Giorgia Meloni Gran Bretagna guerre immigrazione clandestina ISIS Islam lavoro Libia Mare Marine Le Pen Matteo Renzi Matteo Salvini Mediterraneo Milano Partito Democratico petrolio Roma Russia Siria sovranità nazionale storia terrorismo trasporti Turchia Ucraina Unione Europea USA Vladimir Putin
Facebook Twitter

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Destra.it per restare continuamente aggiornato.
Ti segnaleremo novità, eventi ed accadimenti più interessanti!

Menu

  • Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci

Destra.it

Un giornale telematico che raccoglie le idee, i contenuti, i confronti della comunità umana e intellettuale della destra europea, moderna, nazionale e sociale. Rappresenta l’accesso alla rete e la piattaforma di dibattito di chiunque, provenendo o aderendo a un lungo percorso storico, si riconosca in quei valori culturali e ideali su cui si è sedimentato nei secoli il pensiero di destra.

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • Chi siamo
  • La Redazione di Destra.it
  • Newsletter
  • Contattaci
  • Categorie
    • Pòlis
    • Il punto
    • Europae
    • Mondi
    • Estera
    • Guerre e pace
    • Economia
    • Levante
    • Libri&LIBERI
    • Arte&Artisti
    • Multimedia
    • Facite Ammuina
    • Al Muro del Tempo
    • Appunti di viaggio
    • Rassegna Stampa

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In