Siamo alle solite. Una costante in questa Nazione giovane, la nostra. Non si scende in piazza mai. Nel senso vero del termine. Eppure mai come in questo periodo pandemico, alcune categorie ne hanno avuto, ne hanno ancora, necessità direi vitale. Manifestare SERVE a farsi vedere, a stare insieme, a farsi forza e coraggio, a migliorarsi, a mettere i puntini sulle i, a fare pressione, a mettere in evidenza il tuo diritto all’esistenza. Manifestare è un segno di Vita. E se lo fai anteponendo la testa alla pancia, programmando e ragionando con chi di dovere, più e più volte, riuscirai nell’obiettivo, solo se la tua categoria, in senso lato, partecipa e contribuisce allo scopo di cui la stessa goderà. Quindi o siamo migliaia e migliaia, oppure nisba.
Ecco perché non siamo tutti interisti. Avete sentito Sala il sindaco di Milano? “Si sapeva che sarebbero stati migliaia e migliaia, quindi meglio lasciarli fare”. Capita la lezione cari ristoratori, baristi e publican? Avete capito o no? Le vedete queste foto? Tutti a lamentarsi alla finestra con la tastiera sotto il davanzale. Ecco il risultato. Oggi approveranno l’ennesimo DECRETO TRUFFA, briciole a chi le avrà, nulla ai più piccoli e indifesi, ma colpevoli di non FARSI VEDERE… amarezza profonda…
E poi “i forti con i deboli, ma deboli con i forti”, sì quelli che hanno gestito i quindici mesi di pandemia, cioè 5Stelle, Pd e Leu, con oltre 120mila morti, che le hanno sbagliate tutte, ma tutte, sono invece bravissimi a blindare il Palazzo, a vietare ogni cosa, a limitare le libertà personali. Ora a loro sì sono aggiunti gli altri, Lega e Forza Italia, per i famosi “200miliardi”, non certo per le difficoltà delle piccole imprese. Su “quelli fuori”, cioè i Fratelli con il vento in poppa, stendo un velo pietoso per la loro insipienza e menefreghismo nei fatti ampiamente dimostrato.
Ecco perché non siamo tutti interisti. Semmai dei folli romantici. Intendo solo quelli in foto più qualcuna e qualcuno. Mai domi?