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Home Economia

Mare & lavoro/ Banchine vuote, vele arrotolate, sogni infranti. Il caso Cagliari

di Nicola Silenti
3 Febbraio 2021
in Economia, Home
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In attesa di una ripartenza che diventa ogni giorno di più una questione di vita o di morte, insieme al drammatico conto dei danni del lockdown anche a Cagliari si riflette sui passi da compiere per riconquistare la normalità. Una normalità assai lontana da scorgere, con tanto amaro in bocca per i molti progetti naufragati e le innumerevoli occasioni perdute.

Occasioni irripetibili eppure tramontate per chissà quanto come le gare mondiali dell’America’s cup di vela che avrebbero concentrato su Cagliari e sul suo mare proprio in questi giorni le attenzioni dei media internazionali e di un mondo, quello della “Formula uno del mare” e degli yacht clubs, ricco di risorse, sponsors e possibilità di investimento praticamente illimitate. Un universo di professionalità, conoscenze tecnologiche e cultura del mare che avrebbe consentito alla città e all’Isola di mettere finalmente a frutto la presenza ormai fissa dello staff di Luna rossa in città e l’approdo dei grandi players del settore, con un ritorno economico e d’immagine incalcolabile per il capoluogo.

Ma i sogni infranti della nautica e della vela agonistica non sono gli unici macigni a pesare sul futuro di Cagliari e a riempire l’orizzonte della blue economy isolana di nuvole nere. «Di partite aperte su cui giocare la sfida del futuro se ne contano diverse a cominciare da quelle sul Porto Canale e sulla continuità territoriale» evidenzia l’assessore comunale alle politiche del mare di Cagliari Alessandro Guarracino «senza tralasciare i settori strategici del traffico ro-ro e quello passeggeri. Comparti dalle enormi potenzialità inespresse ben prima del divampare della pandemia e che adesso, in piena crisi Coronavirus, lasciano in sospeso nodi fondamentali come la gara per il Porto Canale di Cagliari, la convenzione sulla continuità territoriale di prossima scadenza e le vertenze del comparto dell’autotrasporto nel settore ro-ro».

Numeri alla mano, per Guarracino«il porto di Cagliari ha saputo affrontare al meglio delle sue possibilità l’emergenza registrando il vero tonfo, come facilmente prevedibile, alla voce “traffico passeggeri”. Tuttavia non è difficile costatare come il perdurare del blocco nazionale deciso dal governo si stia facendo sentire, eccome,sia sul versante della produzione delle merci che su quello dei trasporti e della commercializzazione. Gli operatori dell’autotrasporto denunciano il sensibile incremento dei costi a fronte di ordini in netto calo, con un insostenibile aumento dei viaggi a mezzo carico e lo spettro sempre più incombente del rincaro delle tariffe dei trasporti, specie per le isole»

 

Quanto al Porto canale di Cagliari «resta ancora in sospeso l’importantissima gara per l’affidamento della concessione dello scalo con il termine ultimo slittato al 1 giugno» sottolinea ancora Guarracino, evidenziando come si tratti di un esito dirimente «a cui si affidano in toto le speranze di rilancio del traffico container nell’Isola». Ugualmente aperta è la partita sul versante della continuità territoriale marittima, sospesa tra gli strascichi della vicenda Tirrenia e la prossima scadenza della convenzione, tra ipotesi più o meno plausibili di proroghe tecniche e la funesta possibilità di andare a libero mercato, con tutte le tragiche conseguenze del caso. «Uno spettro agghiacciante sull’intero comparto del traffico passeggeri da e soprattutto verso l’Isola» riflette amaro l’assessore alle politiche del mare del capoluogo isolano, specie alla vigilia di una stagione turistica che in tanti vorrebbero vedere conclusa prima ancora di iniziare.

Tags: CagliarieconomialavoroMareSardegna
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