• Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci
martedì 31 Gennaio 2023
  • Login
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Newsletter
Destra.it
SOSTIENICI
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Destra.it
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Home

Mediterraneo/ La Turchia si allarga sulla quarta sponda. Roma senza una strategia

di Lorenzo Vita
5 Maggio 2021
in Home, Mondi
0
Mediterraneo/ La Turchia si allarga sulla quarta sponda. Roma senza una strategia
       

La Turchia non molla la Libia. Nonostante le indicazioni pubbliche provenienti dall’amministrazione statunitense di un divario crescente tra Ankara e Washington, nel dietro le quinte le due amministrazioni continuano evidentemente a tessere la loro trama. E le notizie, riportate da InsideOver, di una sorta di placet Usa alle mosse turche in Libia, potrebbero essere a questo confermate dall’ultima mossa di Recep Tayyip Erdogan in Tripolitania, con l’invio di una delegazione di altissimo livello composta dal ministro della Difesa Hulusi Akar, dal ministro degli Esteri, Mevlut Cavusoglu, dal direttore dei servizi di intelligence turchi, Hakan Fidan e dal capo di Stato maggiore generale, Yasar Guler. In pratica, a Tripoli sono sbarcate le quattro personalità più importanti dopo Erdoğan per rappresentare la strategia turca nel Paese nordafricano.

Lo show di forza diplomatico di Ankara è un avvertimento che non può essere sottovalutato. Dopo l’arrivo di Mario Draghi a Tripoli, lo scontro verbale con Erdogan e le affermazioni di comunanza di intenti con i leader Ue e con Joe Biden sul fronte libico, l’Italia sembrava essersi di nuovo (finalmente) decisa a imporre una sua strategia che provasse a scalfire l’influenza turca sull’area. Ma i proclami con cui è stata annunciata la “discesa” di Draghi nell’inferno della Libia hanno avuto una pronta risposta dal governo di Ankara, che in poche settimane ha non solo ricevuto il premier del Governo di unità nazionale, Abdulhamid Dabaiba, insieme a una folta delegazione di ministri e alti funzionari libici, ma ha anche mandato due volte a Tripoli il ministro della Difesa e ora anche il capo della diplomazia e i capi dei servizi e dello Stato maggiore.

Una scelta anche importante a livello propagandistico: l’isolamento di Erdogan dal punto di vista internazionale sembra non aver scalfito la strategia nordafricana di Ankara, confermando anche quelle trattative segrete con il Pentagono per assegnare proprio ai turchi il delicato compito di monitorare la presenza russa in Cirenaica e contenere l’avanzata della Wagner. Ipotesi che sarebbe anche certificata dal crescente dialogo tra Stati Uniti e Turchia sull’altro punto caldo del Mediterraneo allargato, il Mar Nero, dove la crisi tra Nato e Russia non accenna a diminuire e dove i rapporti tra Ucraina e governo turco si fanno sempre più solidi in vista di una potenziale escalation.

La questione diventa fondamentale soprattutto alla luce di quel duello che si sta consumando tra Mediterraneo orientale e Sahel e che coinvolge Turchia (e Qatar), Emirati Arabi Uniti, Francia, Grecia ed Egitto. La strategia di questo blocco è evidentemente quella di fare ogni sforzo per contenere il dinamismo turco. Tra esercitazioni e accordi strategici nel Mediterraneo orientale e missioni militari nel Sahel (area in cui il Ciad rischia di infiammare ulteriormente la tensione), il blocco anti turco ha intrapreso una netta virata per fronteggiare Ankara dall’Africa al Levante. E la Libia appare come il grande epicentro di questo scontro regionale che coinvolge un’area vastissima praticamente sovrapponibile al Mediterraneo allargato.

Francia, Egitto ed Emirati non vogliono che la caduta di Idriss Deby in Ciad possa dare il via a un’ulteriore penetrazione turca nel Sahel dopo gli accordi intavolati con il Niger. La Grecia, intanto, rafforza l’asse con Israele mentre prova a ritagliarsi un nuovo spazio in Cirenaica anche attraverso il nuovo governo di unità nazionale libico.

La Turchia risponde con l’apertura di una nuova base in Iraq, blindando i rapporti con la Libia e, intanto, cerca anche di consolidare i rapporti con gli Stati Uniti con il placet di un attore fin troppo dimenticato del Mediterraneo: il Regno Unito. Perché Londra, in questi giorni, sta assumendo nei confronti di Ankara una posizione molto meno dura sia per quanto riguarda Cipro che per quanto concerne proprio la questione ucraina.

Il complesso mosaico in cui si muove la Turchia e in cui si muovono le forze che vogliono fermare i piani di Ankara coinvolge inevitabilmente anche l’Italia. Le forze speciali italiane sono impegnate nelle aree del Sahel, dove si infiamma proprio il duello tra blocco antiturco e forze legate al governo di Ankara e ai petrodollari di Doha. Ma l’Italia è anche estremamente interessata proprio al problema Libia, dove agli accordi politici ed economici con il governo di Tripoli non corrisponde né un allentamento della presenza turca né un riavvicinamento della Cirenaica, tanto che è di poche ora fa la notizia di un gommone che ha messo in pericolo dei pescherecci italiani costringendo la fregata Alpino ad entrare in azione.

Roma sperava che da Washington arrivassero segnali decisi di una svolta: ma quanto pare tardano ad arrivare. Tanto che, per adesso, l’unico “premio” che arriva dagli Stati Uniti e un interessamento dell’Italia a guidare la “svolta verde”. Magra consolazione per chi ha un protettorato turco a pochi chilometri dalla Sicilia e un’agenda estera totalmente priva di contenuti per esprimere una linea chiara. Il rischio non è solo di avere perso la Libia, ma di aver perso la Turchia come partner, di non avere alleati per fermarla (nemmeno in Nord Africa), allo stesso tempo, di rimanere invischiati in un duello regionale in cui chiunque potrebbe riuscire a strappare a Roma posizioni forza.

https://it.insideover.com/politica/turchi-tripoli-ankara-italia-libia.html

Tags: EgittoGreciaJoe BidenLibiaMediterraneopetrolioTurchiaUSA
Articolo precedente

Manifestare serve. È un segno di vita, un segnale di libertà

Prossimo articolo

Fallimenti/ I 50 anni de “Il Manifesto”. Mezzo secolo di clamorosi abbagli

Lorenzo Vita

Correlati Articoli

Mare & lavoro/ Il Mediterraneo torna centrale. La ripresa dei porti italiani
Economia

Mare & lavoro/ Il Mediterraneo torna centrale. La ripresa dei porti italiani

di Nicola Silenti
30 Gennaio 2023
0

I dati che emergono dalle statistiche di settore confermano la ripresa dei traffici via mare e di conseguenza lo slancio...

Leggi tutto
Geofilosofia/ Noi siamo i Mediterranei delle culture

Geofilosofia/ Noi siamo i Mediterranei delle culture

21 Gennaio 2023
Lo stretto del Bosforo bloccato da una nave proveniente dall’Ucraina. Traffico marittimo in tilt

Lo stretto del Bosforo bloccato da una nave proveniente dall’Ucraina. Traffico marittimo in tilt

16 Gennaio 2023
Eco-follie/ Dove metto il caro estinto? Nell’umido…

Eco-follie/ Dove metto il caro estinto? Nell’umido…

15 Gennaio 2023
Carica altro
Prossimo articolo
Fallimenti/ I 50 anni de “Il  Manifesto”. Mezzo secolo di clamorosi abbagli

Fallimenti/ I 50 anni de "Il Manifesto". Mezzo secolo di clamorosi abbagli

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli

Stenio Solinas/ La vera storia di Salvatore Todaro e le “sviste” di Saviano & co.

Stenio Solinas/ La vera storia di Salvatore Todaro e le “sviste” di Saviano & co.

31 Gennaio 2023
Fronte di Bakhmut, si combatte casa per casa

Fronte di Bakhmut, si combatte casa per casa

31 Gennaio 2023
Appuntamenti a Milano/ Una vita per Pola con Stefano Zecchi

Appuntamenti a Milano/ Una vita per Pola con Stefano Zecchi

30 Gennaio 2023
Costruiremo ancora cattedrali. Una storia di Alleanza cattolica

Costruiremo ancora cattedrali. Una storia di Alleanza cattolica

30 Gennaio 2023

Tag

Africa Berlusconi centrodestra Chiesa cattolica Cina cinema comunismo coronavirus Donald Trump economia elezioni Europa fascismo forze armate Francia Fratelli d'Italia geopolitica Germania Giorgia Meloni Gran Bretagna guerre immigrazione clandestina ISIS Islam lavoro Libia Mare Marine Le Pen Matteo Renzi Matteo Salvini Mediterraneo Milano Partito Democratico petrolio Roma Russia Siria sovranità nazionale storia terrorismo trasporti Turchia Unione Europea USA Vladimir Putin
Facebook Twitter

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Destra.it per restare continuamente aggiornato.
Ti segnaleremo novità, eventi ed accadimenti più interessanti!

Menu

  • Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci

Destra.it

Un giornale telematico che raccoglie le idee, i contenuti, i confronti della comunità umana e intellettuale della destra europea, moderna, nazionale e sociale. Rappresenta l’accesso alla rete e la piattaforma di dibattito di chiunque, provenendo o aderendo a un lungo percorso storico, si riconosca in quei valori culturali e ideali su cui si è sedimentato nei secoli il pensiero di destra.

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • Chi siamo
  • La Redazione di Destra.it
  • Newsletter
  • Contattaci
  • Categorie
    • Pòlis
    • Il punto
    • Europae
    • Mondi
    • Estera
    • Guerre e pace
    • Economia
    • Levante
    • Libri&LIBERI
    • Arte&Artisti
    • Multimedia
    • Facite Ammuina
    • Al Muro del Tempo
    • Appunti di viaggio
    • Rassegna Stampa

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In