Una situazione complessa, se non esplosiva, sta mettendo il Monte dei Paschi di Siena sulla graticola. Un intreccio di criticità che coinvolge la più antica banca italiana per la quale è addirittura il quotidiano “La Repubblica” ad affermare che la “situazione” è “delicata”. Mps, in proporzione, è la banca più esposta d’Italia con la cifra di 25 miliardi di euro in titoli del tesoro. Le azioni Monte dei Paschi hanno perso il – 67,% del loro valore negli ultimi sei mesi, il – 34% nell’ultimo mese, il – 1,58% ieri. Dunque, è fra i titoli più colpiti dalla crisi della Borsa.
Ai problemi finanziari si uniscono quelli del suo presidente Giuseppe Mussari indagato per la vicenda dell’aeroporto di Siena in relazione alla quale due giorni fa è scattata la conclusione delle indagini (vedi altro articolo di Destra.it). All’interno di Rocca Salimbeni si recrimina su alcune scelte del recente passato come l’acquisizione nel 2007 per 9 miliardi in contanti di Antonveneta, mentre come riferisce La Repubblica “tutto il 50% dell’istituto senese è in pegno”.
Si ipotizza un intervento di sostegno da parte di Mediobanca, in ogni caso si tratta di un altro rompicapo per il governo Monti, forse, il più grave di queste ore.
Grazie per l’esauriente quadro, che avete fatto in poche parole della situazione in cui versa Monte dei Paschi, ho giusto il conto lì e domani vado subito a prelevare quei pochi soldi che ho! Già in passato si trovò in difficoltà ed ebbe l’aiuto del governo, ma stavolta chissà! Non credo che Monti sia l’uomo dei miracoli!
Nemesi storica.
La sinistra ha così tanto sperato che lo spread seppellisse Berlusconi, secondo la vecchia logica del “tanto peggio, tanto meglio”, che ora si ritrovano ingauaiata proprio la banca preferita, da sempre feudo di amministratori di sinistra.
Mah… consideriamo che il Monte dei Paschi di Siena è fra gli azionisti di Bankitalia; ora, nonostante detenga una quota marginale, il fatto di partecipare ad un’attività che fa fuoriuscire denaro prestandolo ad un soggetto storicamente insolvente non è che crei molto entusiasmo. Chissà come sono messi i conti d’Intesa-San Paolo e di Unicredit…