A Londra la Estorick Collection — principale istituzione britannica dedicata all’arte italiana — , celebra l’opera del futurista Tullio Crali (1910-2000) con la mostra Tullio Crali: A Futurist Life, la prima nel Regno Unito dedicata al pittore dalamata. Ricordiamo che Crali trascorse la sua infanzia a Zara per trasferirsi con la sua famiglia a Gorizia nel 1922 e dove, a soli 15 anni, lesse un articolo sul Futurismo rimanendone affascinato. In mostra si potrà ammirare anche il primo disegno futurista realizzato dal pittore nel 1925, accanto ai paesaggi vertiginosi e capovolti, alle vedute dall’alto con dimensioni metafisiche, a quelle immagini liriche ed elettrizzanti che hanno sfidato le nozioni convenzionali di realismo con le loro prospettive dinamiche ed eccezionali che combinano elementi figurativi e astratti.

“Noi aeropoeti futuristi elogiamo la meravigliosa passione per le altezze e le velocità aeree, passione che costituisce la massima garanzia del trionfo di Crali” scriveva di lui Filippo Tommaso Marinetti. Era il 1928 quando il pittore volò per la prima volta, vivendo la sua prima esperienza da pilota. E fu proprio questo suo entusiasmo per il volo a influenzare la sua intera produzione artistica ed i primi aerodipinti realizzati nel 1929, rappresentanti gli aerei della nascente Regia Aereonautica. Affascinato dal «vasto dramma visivo e sensoriale del volo», il pittore partecipò ai tentativi futuristi di tradurre l’esperienza del volo nel linguaggio pittorico sotto forma di paesaggi capovolti e vertiginose viste aeree.
L’esposizione londinese presenta oltre 60 opere di Crali provenienti dalla collezione della famiglia e raramente esposte, tra cui un’ampia selezione delle «Sassintesi, l’ultima fervida fase dell’artista. Dopo la tragedia dell’esodo istro-dalmata, l’artista si rifugiò in Piemonte dove maturò una totale « Una mancanza di fiducia nell’umanità mi porta a rivolgere la mia attenzione alla natura. Cerco serenità in tutto ciò che mi circonda” ». Una convinzione che che lo portò a spostare l’attenzione dalle macchine alla natura, cambiamento che giustificò come manifestazione del principio futurista del dinamismo universale. Da qui le composizioni emblematiche nelle quali l’artista rappresenta figure rocciose, fusione di «sassi» e «sintesi».

Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra. Orari: da mercoledì a sabato dalle 11 alle 18; domenica dalle 12 alle 17. Il primo giovedì di ogni mese l’accesso sarà dalle 11 alle 21. Sino all’11 aprile