A cento anni dalla morte del grande artista futurista, Milano ospita a palazzo Reale la mostra «Umberto Boccioni (1882-1916). Genio e memoria», aperta dal 23 marzo al 10 luglio e curata da Francesca Rossi e Agostino Contò. La rassegna si fonda su un progetto di ricerca dal taglio scientifico fortemente innovativo che si snoda lungo un duplice filo: da un lato esplora la vicenda artistica di Boccioni attraverso il percorso tracciato dai disegni del Castello Sforzesco (che ne coprono l’intera parabola, dal 1906 al 1916); dall’altro indaga ed espone documenti inediti trovati di recente nella Biblioteca Civica di Verona, che hanno fornito agli studiosi una vera «bussola», consentendo loro di rileggere l’opera dell’artista attraverso il suo stesso sguardo.
Tra i documenti ritrovati vi sono i diari personali di Boccioni giunti dal Getty Research Institute di Los Angeles, il corpus integrale dei disegni conservati al Castello Sforzesco e tutti i documenti (libri, fotografie e illustrazioni) recentemente catalogati dalla biblioteca veronese. I diari, con la scrittura fitta e i disegni, sono la prima tappa di una mostra che si apre su un’ampia sezione dedicata alla formazione di Boccioni: l’ «Autoritratto» del Castello Sforzesco accoglie il visitatore che osserva, uno dopo l’altro, i lavori da cui l’artista ha tratto ispirazione. Ci sono le opere di Giacomo Balla, il maestro, ma anche di Segantini e Previati la cui «Maternità» molto colpì Boccioni.
Nella seconda parte della mostra sono i sessanta disegni del Castello Sforzesco a scandire la visita, suddivisa per sezioni tematiche. Almeno tre i temi portanti: il concetto del dinamismo in rapporto con la figura umana nello spazio, la lunga esperienza del ritratto e l’attenzione al paesaggio, da quello della pianura lombarda degli inizi alla frenetica vita metropolitana di cui «Elasticità» del 1912 è il capolavoro.
Boccioni fu una figura di primo piano del movimento futurista: scrisse con Russolo e Carrà il «Manifesto dei pittori futuristi» e inventò le celebri serate futuriste. Allo scoppio della grande guerra, da interventista convinto qual’era, si arruolò subito volontario. Purtroppo una rovinosa caduta da cavallo durante un’esercitazione militare a Verona, interruppe bruscamente la sua travolgente corsa artistica e umana.
UMBERTO BOCCIONI, GENIO E MEMORIA
Palazzo Reale, Milano
Sino al 10/07/2016
Lun: 14:30 – 19:30
Mar – Mer – Ven – Dom: 09:30 – 19:30
Gio – Sab: 09:30 – 22:30
Ultimo ingresso: un ora prima della chiusura.