Dopo più di sessant’anni dalla sua scomparsa, Tazio Nuvolari, il mitico “mantovano volante” continua ad affascinare, ad appassionare. Lo conferma, una volta di più, l’apertura ieri, alla Casa Museo di Castel d’Ario (MN), della terza edizione della mostra “Artisti per Nuvolari”. Esposte per l’occasione le opere di 58 pittori che hanno reinterpretato e approfondito il mito del campione lombardo.
Tazio rimane uno dei più dei più grandi campioni della storia del motorismo mondiale, ma fu soprattutto il simbolo di un epoca eroica — le vetture erano delle vere e proprie “bare” a quattro ruote — e generosa. Volontario nella Grande guerra, amico di Balbo, Muti e Ferrari (tre caratteri non facili…), Nuvolari si regalò una vita veramente spericolata (altro che Vasco…) e un’esperienza esistenziale intensa — tutta nel segno della velocità. Con un solo obiettivo: la sfida al limite estremo.
Pilota di Alfa Romeo, Ferrari e Auto Union, Nuvolari soprannominato anche “Nivola”, disputò 26 Gran Premi, vincendone quattro. Una curiosità: il campione correva sempre con un inconfondibile maglione giallo e portava al collo un monile a forma di tartaruga regalatogli da Gabriele d’Annunzio (suo grande ammiratore) nel 1932. La mostra è stata realizzata in collaborazione con il Museo Tazio Nuvolari di Mantova, una altra tappa imperdibile per gli appassionati. Chiusura il 25 ottobre.