Non condivido l’assunto prudhoniano che la proprietà sia sempre e comunque un furto. La ricchezza finanziaria, invece, quasi sempre lo è. Pensate al caso delle banche italiane, dal Monte dei Paschi di Siena alle banche venete. Il meccanismo è il seguente: noi versiamo sul conto corrente e/o in deposito soldi nostri e paghiamo la banca che ce li tiene e li usa per gli affari e i prestiti in genere ai propri azionisti di riferimento; se affari e prestiti vanno a buon fine, gli utili vanno a loro stessi e alla banca; se vanno male, le perdite vengono sanate dallo Stato, cioè da noi contribuenti.
Paghiamo due volte, come correntisti, risparmiatori e come contribuenti. In sostanza, chi ha meno devolve a chi ha di piu’; i poveri prestano ai ricchi, che spesso non restituiscono i prestiti ricevuti e spesso eludono o evadono le tasse. E ci fanno anche la lezione dalle tribune della stampa e della televisione, che comprano con i nostri soldi. È la democrazia, bellezza! Anzi, è la democrazia antifascista!