Alla vigilia del vertice dell’alleanza atlantica che si aprirà domani a Vilnius arriva una doccia fredda per le aspirazioni del governo Zelensky: da Washington il presidente Biden ha definito “prematuro” un voto sull’ingresso di Kiev nella Nato. “Penso – ha dichiarato Biden in una intervista alla CNN – si debba definire un percorso razionale perché l’Ucraina possa essere in grado di rispondere ai requisiti per poter aderire alla Nato”, tuttavia “credo sia prematuro, ad esempio, indire ora un voto (sull’ingresso di Kiev, nda) perché ci sono altri requisiti da rispettare, inclusa la democratizzazione”.
Particolarmente rilevante un altro passaggio dell’intervista del presidente statunitense: “Non credo – ha detto Biden – ci sia un parere unanime nella Nato se accogliere o meno l’Ucraina nella famiglia Nato in questo momento, nel pieno di una guerra”. Il timore di molte cancellerie europee è che l’ingresso dell’Ucraina nell’alleanza atlantica significherebbe, di fatto, trovarsi in guerra con la Russia. Ipotesi che al momento sembra galvanizzare solo alcuni settori del mondo politico britannico e polacco.
Perplessità e dubbi che troverebbero conferma in una indiscrezione riportata dal quotidiano britannico “The Telegraph”, secondo cui Berlino starebbe lavorando per rinviare ad un indefinito futuro l’adesione di Kiev alla Nato. Secondo “The Telegraph”, che cita fonti interne all’alleanza, il timore della Germania è proprio quello di essere coinvolta in un conflitto aperto con Mosca.
Insomma, le pressanti richieste provenienti da Kiev per “ufficializzare” l’adesione alla Nato – l’Ucraina “è un Paese Nato de facto e diventerà un Paese Nato de iure” ha detto il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov – sembrano destinate al momento a restare insoddisfatte.
A questo devono aggiungersi le indiscrezioni, di fonte statunitense, su una silenziosa trattativa in corso tra Washington e Mosca per una soluzione diplomatica del conflitto in grado di contemperare le esigenze delle due parti in campo. Trattativa che dovrebbe entrare nel vivo in autunno, all’esaurirsi della controffensiva ucraina d’estate.
Controffensiva che, a dispetto degli annunci iniziali, a quasi quaranta giorni dal suo inizio ha consentito agli ucraini di recuperare poco meno di 200 kmq di territorio. Un po’ poco se si pensa che più volte Zelensky ha indicato nel recupero della Crimea il traguardo da raggiungere. Certo, alla fine dell’estate mancano un paio di mesi, ma al momento la tenuta dell’esercito russo non sembra mostrare crepe.