Dopo essere stati ridicolizzati addirittura che dal Segretario Generale dell’ONU (non un gran personaggio, ma insomma….), forse e’ il caso che il governo italiano valuti attentamente la possibilita’ di ritorsioni che possano essere adottate unilateralmente, senza le lunghe trafile delle organizzazioni internazionali che si stanno dimostrando tutt’altro che solidali.
Una di queste e’ certamente la sospensione della partecipazione dell’India all’Expo 2015 di Milano. Se si sta valutando a livello europeo la possibilita’ di interrompere i negoziati per l’accordo di libero scambio Ue-Russia — questione spinosa su cui conservo pesanti perplessità — significa che il business puo’ e deve venire dopo il rispetto del diritto internazionale e la dignita’ delle nazioni e delle persone.
Questo vale anche per Expo di Milano, al quale l’India ha aderito prontamente fiutando l’ottima vetrina per i propri affari. Niente di male in tempi di rapporti sereni e distesi, un affronto inaccettabile dopo due anni di continue e palesi violazioni compresa la minaccia della pena di morte per i nostri Maró. Lo diciamo anche a tutela della stessa India. Non si capisce infatti come mai il governo di Delhi si ostini a voler partecipare ad un evento ospitato da uno Stato che considera ‘terrorista’. Lo abbiamo fatto notare a Pisapia con il capogruppo FdI a Milano Marco Osnato. Lo faremo nei prossimi giorni con tutte le istituzioni competenti, dal commissario Expo Giuseppe Sala, al BIE fino al ministro degli Esteri e al presidente del Consiglio, staffetta o no.