La sfida è lanciata: la marcia sul sentiero tra Giaglione e il cantiere di Chiomonte, organizzata per sabato pomeriggio dal movimento No Tav, sarà tranquilla e senza nè slogan nè attacchi contro le forze dell’ordine. Poi, però, aumenteranno e saranno più dure le azioni di lotta contro il cantiere. Lo hanno detto i leader del movimento a Bussoleno, durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa che, «sarà organizzata sulla falsariga di quella del 30 luglio 2011». Francesco Richetto, uno dei leader del movimento, ha confermato un prossimo inasprimento della lotta: «I danni riportati fino a ora dal cantiere sono ancora nulla rispetto a quelli che ci saranno. Si tratterà di bloccare camion e persone. Il campeggio No Tav va avanti fino a settembre».
LE PROTESTE – «Invieremo una lettera al Ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri chiedendo di valutare attentamente la situazione e che venga impedita la manifestazione di sabato dato che i componenti hanno più volte dimostrato di esser solo provocatori, estremisti e violenti». Lo ha annunciato Augusta Montaruli del Pdl piemontese. Il campeggio No Tav di Chiomonte – aggiunge il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta -è «un campo militare» dove si organizzano «attacchi a chi difende lo Stato», e «in democrazia i campi militari non devono esistere». Saitta ha preso parte alla riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, con il prefetto Alberto Di Pace, il questore Aldo Faraoni, e i vertici dell’Arma e della Finanza. Saitta ha chiesto alle autorità lo sgombero del presidio.