La Germania invierà 14 carri Leopard 2A6 della Bundeswher all’Ucraina, autorizzando nel contempo la fornitura a Kiev da parte di Paesi terzi. L’impegno di Berlino comprende anche l’addestramento degli equipaggi e la fornitura di munizioni, ricambi e manutenzione.
La decisione è stata assunta ieri sera e resa nota oggi: dopo aver resistito per alcune settimane alle pressioni di Paesi come Stati Uniti e Polonia – caso più recente il vertice Nato di Ramstein, in cui da Berlino era arrivato l’ennesimo “nein” – il cancelliere Scholz ha infine ceduto.
Nelle ultime ore, infatti, due fattori hanno reso più debole la posizione del cancelliere, uno a livello internazionale, l’altro tutto interno alla politica tedesca. Il tentativo di subordinare la cessione dei Leopard a quella dei carri americani Abrams è stato neutralizzato dall’annuncio di Washington di essere pronta ad inviare in Ucraina 30 mezzi, mentre le fibrillazioni della maggioranza di governo – con liberali e Verdi schierati ormai senza riserve su posizioni belliciste – rischiavano di far saltare l’esecutivo guidato da Scholz.
Con tutta probabilità i primi Leopard a giungere in Ucraina saranno quelli polacchi, mentre anche la Spagna annuncia la propria intenzione di cedere i carri tedeschi all’esercito di Kiev (Madrid dispone di 347 Leopard di due diverse versioni). Quanto ai numeri, è difficile dire al momento; l’obiettivo minimo annunciato da Berlino è quello di consentire la formazione di due battaglioni corazzati.
Nota: Appena ottenuta soddisfazione sul tema Leopard, l’Ucraina è tornata alla carica con la Germania: il vice ministro degli Esteri ucraino Andriy Melnyk, questa mattina, ha chiesto al governo tedesco di aerei da combattimento Tornado ed Eurofighter, di navi da guerra e sottomarini. Per Melnyk la consegna dei panzer “dovrebbe essere solo il primo passo” da parte della Germania. Evidentemente anche a Kiev l’appetito vien mangiando.