Ryūichi Sakamoto (Nakano, 17 gennaio 1952) musicista, compositore e attore giapponese. Tra i pionieri dell’incontro armonioso tra la musica “tradizionale” orientale e le sonorità sperimentali occidentali. La sua ampia opera non conosce compartimenti stagni divisori: pop, musica elettronica, ambient, world music e musica neoclassica. Già membro degli Yellow Magic Orchestra, gruppo musicale seminale per la musica elettronica giapponese e il j-pop, Sakamoto ha successivamente inaugurato la carriera solista ed è diventato compositore di note colonne sonore cinematografiche, alcune delle quali, come Furyo, L’ultimo imperatore e Il tè nel deserto, hanno ottenuto fama mondiale e premi di rilievo internazionale. Dopo aver studiato pianoforte, ebbe le sue prime esperienze musicali al liceo, dove suonò in complessi di musica jazz. Frequentò successivamente l’Università delle arti di Tokyo, dove si è laureato in composizione, e ha conseguito un titolo post-lauream focalizzato sulla musica elettronica e la musica etnica.

Nel 1978 pubblicò il suo esordio Thousand Knives (sebbene avesse già inciso privatamente l’album jazz Disappointment) e divenne membro della Yellow Magic Orchestra con Haruomi Hosono e Yukihiro Takahashi, una band di pop elettronico che riuscì a farsi notare in Giappone e nel Regno Unito, a partire dagli ultimi anni settanta, grazie ad alcuni singoli di successo ed all’album Solid State Survivor. Alla formazione è stata anche attribuita un’influenza significativa sulle scene techno e acid house dei decenni successivi. Dopo aver collaborato con Kazumi Watanabe (anch’egli membro degli YMO) in un paio di pubblicazioni, divenne co-protagonista, insieme a David Bowie, nel film di Nagisa Ōshima Furyo (Merry Christmas, Mr. Lawrence) uscito nel 1983. Del film ha scritto anche le musiche, tra le quali spicca il tema principale, Forbidden Colours, cantata da David Sylvian, che divenne un singolo di successo ed il suo brano più famoso.

In seguito allo scioglimento degli Yellow Magic Orchestra avvenuto nel 1984, uscì Ongaku Zukan che venne ripubblicato poco tempo dopo con il titolo Illustrated Musical Encyclopedia, e fu registrato con Simon Jeffes e Thomas Dolby. L’album segnò la maturazione della musica di Sakamoto, divenuta una fusione di musica “occidentale” e “orientale”. In seguito all’uscita di Esperanto e Futurista, che vennero pubblicati per il solo mercato giapponese, registrò nel 1987 l’album di successo Neo Geo, caratterizzato da ricercate sonorità world music, pop, e arrangiamenti elettronici. Sempre nel 1987 vinse un premio Oscar grazie alla colonna sonora del film L’ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci, che realizzò con David Byrne e Cong Su. Tra le altre sue colonne sonore vi sono quelle per l’anime Le ali di Honneamie di Hiroyuki Yamaga (1987), Il tè nel deserto e Piccolo Buddha di Bertolucci (1990 e 1993) e per Tacchi a spillo di Pedro Almodóvar (1992).
A Sakamoto venne affidata l’orchestrazione della cerimonia di apertura dei Giochi olimpici del 1992 tenutisi a Barcellona, in Spagna. A partire dal 1996 condusse il programma radiofonico musicale Gut On Line. Il suo primo album per solo pianoforte è BTTB (Back To The Basics) del 1998, seguito anni dopo da Out of Noise e Playing The Piano, entrambi usciti nel 2009. Quest’ultimo è stato distribuito anche in una versione speciale limited edition contenente come bonus l’album Out Of Noise, precedentemente pubblicato solo in Giappone.Nel 2002 Sakamoto divorziò dalla moglie Akiko Yano, musicista con la quale ha collaborato in molte occasioni. Sakamoto ha collaborato prevalentemente a produzioni discografiche con artisti britannici, in particolare con David Sylvian, intervenendo nella realizzazione di quasi tutti i suoi album.

Tra le altre collaborazioni si annoverano quelle con Iggy Pop, Caetano Veloso, Thomas Dolby, Youssou N’Dour, Alva Noto, Hector Zazou e Cesária Évora. Di lui è noto anche l’atteggiamento critico verso la legge sul copyright, sostenendo che sia anacronistica nell’età dell’informatizzazione, ed il suo impegno per la pace e l’ecologia. È un membro dell’organizzazione anti-nucleare Stop Rokkasho e ha richiesto la chiusura della Centrale nucleare di Hamaoka.
Nel 2012 ha organizzato il concerto No Nukes 2012, a cui hanno partecipato 18 gruppi, inclusi Yellow Magic Orchestra e Kraftwerk. Nel luglio del 2014 annuncia, attraverso una lettera sul proprio sito web, che gli è stato diagnosticato un tumore alla faringe (scoperto a causa di un precedente “fastidio alla gola”), e contestualmente comunica la cancellazione di tutti i propri impegni del 2014, primo fra tutti quello da Direttore al Sapporo International Art festival. Il 3 agosto 2015, sempre nel proprio sito web, dichiara: «È passato un anno da allora e, ringraziando tutti, sono in gran forma. Sto pensando di tornare al lavoro».
Successivamente compone, assieme ad Alva Noto, la colonna sonora del film Revenant – Redivivo Sakamoto ha anche collaborato, nel campo dei videogiochi, con la casa di produzione americana SEGA, per la quale ha composto e prodotto il suono di avvio della console Dreamcast, oltre a partecipare sia come compositore che come sceneggiatore allo sviluppo del gioco “L.O.L. (Lack of Love)”, sempre per SEGA Dreamcast. Nel 2017 pubblica, dopo anni di silenzio, un nuovo album da solista intitolato “async”. Il disco risulta essere uno dei migliori album del 2017, apprezzato dalla critica. Nel 2018 ha nuovamente collaborato “sperimentalmente” con Alva Noto.
Inizialmente influenzato da John Coltrane, dai Beatles e da John Cage, Sakamoto si è mosso principalmente lungo due percorsi ben definiti: da una parte quello del compositore di colonne sonore minimaliste e orchestrali, dall’altra quella dell’artista di pop elettronico e sofisticato che unisce fra loro sonorità d’avanguardia, orientali, sinfonismi occidentali. Segnaliamo: Illustrated Musical Encyclopedia (1986) e NEO GEO (1987), i due album che definirono la vena world e pop che avrebbe poi caratterizzato molte delle sue uscite seguenti. Se Heartbeat (1992), probabilmente la sua opera più infelice e meno riuscita artisticamente, lo ha avvicinato all’hip hop e alla musica etnica brasiliana e africana, Sweet Revenge (1994) si ispira alla techno virando anche verso brani più melodici; 1996 (1996) è un album per soli strumenti acustici mentre il seguente Smoochy (1996) segue la scia della musica lounge. Suoi sono anche alcuni album per solo pianoforte quali BTTB: Back to the Basics (1999) e Out of Noise (2009) nonché opere che risentono fortemente l’influsso della musica glitch come quelle realizzate al fianco di Christian Fennesz e Alva Noto.