Si fa un gran parlare oggi della “ricostruzione” di Notre Dame. Gli architetti di grido — gli archistar — si stanno lanciando nelle più assurde proposte per rifare Notre Dame “secondo i canoni estetici di oggi”. C’è chi vorrebbe alberi sul tetto e una terrazza panormica ottima per “l’happy hour”, chi vorrebbe “guglie in cristallo di Baccarat” e così via.
No, signori architetti, l’unico metodo accettabile di ricostruzione per un’opera plurisecolare è l’ANASTILOSI. Ovvero rifare tutto esattamente come prima cercando e riutilizzando tutto il materiale originale ancora utilizzabile.

Faccio un esempio pratico per capire come funzioni l’anastilosi. Con il terremoto del 1976 in Friuli era crollata completamente la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo a Venzone. Fu incaricato della ricostruzione l’architetto Roberto Pirzio Biroli. Biroli (che ho avuto il piacere di conoscere), ha mappato ogni sasso, ogni pietra crollata e ha studiato anni per capire come rimettere ogni sasso e ogni pietra al proprio posto originale. E’ stato un lavoro lunghissimo, finito nel 1995, ma ora il duomo di Venzone è lo stessa che era prima del crollo. Questo è stato un lavoro a regola d’arte.
Quello che propongono gli architetti di oggi ha un altro nome: DETURPAZIONE.