• Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci
sabato 28 Gennaio 2023
  • Login
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Newsletter
Destra.it
SOSTIENICI
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Destra.it
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Estera

Omicidio Kennedy 1/ Una lunga scia di sangue e tanti segreti

di Emiliano Calemma
13 Ottobre 2021
in Estera, Guerre e pace
0
Omicidio Kennedy 1/ Una lunga scia di sangue e tanti segreti
       

Il 22 novembre 1963, a Dallas, spararono e uccisero il 35° presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy. Successivamente il gruppo di esperti autorevoli, la famosa Commissione Warren, nato per fare chiarezza su questo incredibile e oscuro omicidio, stabilì che a fare tutto fu il solitario attentatore Lee H. Oswald.

25 anni dopo, l’autorevole quotidiano Orlando Sentinel, fondato nel 1876, effettuò 2039 telefonate ad altrettanti cittadini (senza alcuna distinzione di razza o censo) ponendo la semplice domanda: “Lee Harvey Oswald ha agito da solo nell’assassinare il presidente John F. Kennedy?”; in 1890 (il 93% del campione) risposero “No”. Questo dà l’esatta dimensione di quanto la Commissione Warren abbia lavorato con precisione e, soprattutto, quanto poco abbia spiegato con chiarezza agli americani gli avvenimenti e i retroscena dell’assassinio di Dallas. 

A Washington, accortisi dell’assoluta inefficacia delle risultanze della prima commissione, ne venne istituita una seconda (quella Rockfeller) che non fece altro che confermare le conclusioni della prima, senza convincere una sola persona in più della precedente. Allora il Congresso diede l’incarico ad un ristretto numero di professionisti guidati dall’eccellente avvocato Richard Sprague. Questi si avvicinò troppo a verità scomode tanto che la CIA intervenne per insabbiare il lavoro di questo gruppo. L’abile avvocato venne licenziato, l’indagine venne insabbiata e il gruppo concluse i propri lavori sulla falsariga delle determinazioni iniziali del giudice Earl Warren.

Non mi soffermerei troppo sulle conclusioni ufficiali, ma vorrei solo elencare alcune circostanze alquanto strane: sebbene Oswald fosse stato interrogato per ben 12 ore dagli agenti FBI dopo l’arresto, non esistono copie dei verbali di tali interrogatori; Oswald è stato ucciso 47 ore dopo l’attentato da Jack Ruby, successivamente morto in carcere in attesa del processo; nessuna impronta digitale di Oswald era presente sul fucile ufficialmente indicato come arma del delitto; ammesso che Oswald abbia davvero sparato al presidente Kennedy lo avrebbe fatto dalla distanza di 200 piedi, con un’angolazione pazzesca e al tempo record di 6 secondi (ricariche comprese); i proiettili di Oswald avrebbero causato 8 diverse ferite a Kennedy e al governatore Connally formando traiettorie astruse tra collo, polsi, gambe, schiene di entrambi; dei 266 testimoni ascoltati dalla polizia di Dallas a 90 venne chiesto se avessero capito da dove provenivano gli spari e ben 59 risposero “dalla collina a fianco del corteo” e non dalla libreria alle spalle dove era appostato Oswald.

Oltre a queste “incongruenze”, che ancora oggi cercano chiarimenti logici, mi permetto di evidenziare alcuni fatti meno conosciuti, ma altrettanto importanti, legati all’uccisione di John Fitzgerald Kennedy. Questo affinchè si possa avere un quadro più completo dell’accaduto e in modo da poter sviluppare un ragionamento più critico sugli eventi.

Dorothy Kilgallen, popolare volto televisivo e conduttrice radiofonica dell’epoca, dopo aver intervistato Jack Ruby in carcere disse al suo truccatore e confidente che avrebbe svelato il vero nome degli assassini di Kennedy. Tre giorni dopo tale dichiarazione, l’8 novembre 1965, fu trovata morta nel suo appartamento di New York. Ufficialmente per aver assunto un cocktail di alcol e barbiturici, versione smentita anni dopo dalle indagini dello scrittore Mark Shaw (The Reporter Who Knew Too Much: The Mysterious Death of What’s My Line TV Star and Media Icon Dorothy Kilgallen – Permuted Press). Nessuno però riaprì mai il caso.

Gary Underhill, agente di spicco dell’intelligence militare, laureato ad Harvard e medaglia d’onore nella Seconda Guerra Mondiale, confidò ad alcuni amici di sapere il vero nome dell’assassino di Kennedy e che quindi si riteneva a rischio vita. Decise di rendersi disponibile per essere interrogato dal procuratore generale della Louisiana Jim Garrison (che ha indagato sul caso Kennedy), ma il giorno 8 maggio 1964, prima che potesse deporre, fu trovato cadavere in casa sua con una ferita da arma da fuoco dietro l’orecchio destro. Il fatto fu archiviato come suicidio e la CIA smentì che Underhill fosse un agente in attività, definendolo “contatto di routine”.

William Pitzer era un ufficiale di Marina che lavorava al National Naval Medical Center (NNMC) dove ebbe luogo l’autopsia di Kennedy. Scattò numerose fotografie che sembravano essere contrastanti con le conclusioni ufficiali del medico legale (secondo quanto riferito dal collega ufficiale Dennis David). Fu trovato morto al NNMC il 29 ottobre 1966 per un colpo di pistola alla testa.

Joseph Adams Milteer, militante del Constitution Party, in una conversazione registrata con l’informatore della polizia di Miami William Somersett disse, tredici giorni prima dell’omicidio del presidente, che Kennedy sarebbe stato ucciso con un fucile ad alto potenziale da un edificio per uffici e che poche ore dopo avrebbero arrestato un individuo solo per depistare il pubblico. La polizia di Miami informò l’FBI, ma come sappiamo l’attentato ebbe comunque successo. Dopo il tragico evento Milteer telefonò nuovamente a Somersett e disse: “tutto è andato alla perfezione. Immagino che tu abbia pensato che stessi scherzando quando ho detto che sarebbe stato ucciso da una finestra con un fucile ad alta potenza”. Milteer saltò in aria con la caldaia del suo appartamento il 9 febbraio 1974. Il medico legale dichiarò che le ustioni sul corpo di Milteer non erano legate all’esplosione.

David Ferrie, pilota della CIA, venne accusato dal procuratore Jim Garrison di essere coinvolto nell’omicidio Kennedy. Il collaboratore di Garrison, Lou Ivon, dichiarò che Ferrie gli telefonò dopo che le indagini vennero rese pubbliche e disse: “Sai cosa mi fa questa notizia, vero. Sono un uomo morto. Da qui in poi, credimi, sono un uomo morto”. Il 22 febbraio 1967, una settimana dopo quella telefonata, Ferrie venne rinvenuto già cadavere nel suo appartamento di New Orleans, ufficialmente per emorragia cerebrale.

Tags: CIAJohn KennedystoriaUSA
Articolo precedente

Cattolici e politica. Un lungo addio

Prossimo articolo

Al cinema “Il migliore. Marco Pantani”. Un omaggio al Pirata

Emiliano Calemma

Correlati Articoli

Un’unica data per ricordare tutti gli orrori
Home

Un’unica data per ricordare tutti gli orrori

di Pierfranco Bruni
27 Gennaio 2023
0

Le tragedie delle guerre, la Shoah e i crimini di guerra, i campi di concentramento, di sterminio, gli infoibati, Foibe...

Leggi tutto
D’Annunzio a Fiume. Alle radici della tragedia del confine orientale. Il nuovo forum dell’Arsenale delle Idee

D’Annunzio a Fiume. Alle radici della tragedia del confine orientale. Il nuovo forum dell’Arsenale delle Idee

21 Gennaio 2023
Eco-follie/ Dove metto il caro estinto? Nell’umido…

Eco-follie/ Dove metto il caro estinto? Nell’umido…

15 Gennaio 2023
I popoli contro il mondialismo. Il nuovo numero di Nova Historica. Imperdibile

I popoli contro il mondialismo. Il nuovo numero di “Nova Historica”

14 Gennaio 2023
Carica altro
Prossimo articolo
Al cinema “Il migliore. Marco Pantani”. Un omaggio al Pirata

Al cinema "Il migliore. Marco Pantani". Un omaggio al Pirata

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli

Sgarbi e ricatti islamici/ Perchè è giusto pretendere il rispetto della nostra identità

Sgarbi e ricatti islamici/ Perchè è giusto pretendere il rispetto della nostra identità

27 Gennaio 2023
Marcello Veneziani/ Perchè non celebro (e non incenso) Gianni Agnelli

Marcello Veneziani/ Perchè non celebro (e non incenso) Gianni Agnelli

27 Gennaio 2023
Dalla Germania non solo Leopard. E sul Reichstag sventola bandiera bianca

Dalla Germania non solo Leopard. E sul Reichstag sventola bandiera bianca

27 Gennaio 2023
Un’unica data per ricordare tutti gli orrori

Un’unica data per ricordare tutti gli orrori

27 Gennaio 2023

Tag

Africa Berlusconi centrodestra Chiesa cattolica Cina cinema comunismo coronavirus Donald Trump economia elezioni Europa fascismo forze armate Francia Fratelli d'Italia geopolitica Germania Giorgia Meloni Gran Bretagna guerre immigrazione clandestina ISIS Islam lavoro Libia Mare Marine Le Pen Matteo Renzi Matteo Salvini Mediterraneo Milano Partito Democratico petrolio Roma Russia Siria sovranità nazionale storia terrorismo trasporti Turchia Unione Europea USA Vladimir Putin
Facebook Twitter

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Destra.it per restare continuamente aggiornato.
Ti segnaleremo novità, eventi ed accadimenti più interessanti!

Menu

  • Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci

Destra.it

Un giornale telematico che raccoglie le idee, i contenuti, i confronti della comunità umana e intellettuale della destra europea, moderna, nazionale e sociale. Rappresenta l’accesso alla rete e la piattaforma di dibattito di chiunque, provenendo o aderendo a un lungo percorso storico, si riconosca in quei valori culturali e ideali su cui si è sedimentato nei secoli il pensiero di destra.

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • Chi siamo
  • La Redazione di Destra.it
  • Newsletter
  • Contattaci
  • Categorie
    • Pòlis
    • Il punto
    • Europae
    • Mondi
    • Estera
    • Guerre e pace
    • Economia
    • Levante
    • Libri&LIBERI
    • Arte&Artisti
    • Multimedia
    • Facite Ammuina
    • Al Muro del Tempo
    • Appunti di viaggio
    • Rassegna Stampa

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In