Onorevole Presidente, Scusi se mi permetto di scriverLe, mi rendo conto di essere un perfetto signor nessuno, d’altra parte sono incoraggiato dal fatto che qualunque inesattezza possa dire non eguaglierà mai gli strafalcioni di un qualsiasi grillino. E poi un tempo, negli anni sessanta, c’era una canzone dei Giganti, un gruppo pop che contendeva all’Equipe 84 i vertici delle hit parade, il cui ritornello faceva “oggi io non sono nessuno, domani sono Presidente della Repubblica…” E’ anche vero che i Giganti subirono una tale censura per quella canzone, che scomparvero dalle scena radiofonica e televisiva, e quando vollero ritornare in auge composero un intero ellepì sulla mafia ; insomma se la vollero cercare, perché affondarono definitivamente. Solo oggi Bisio li ha “riabilitati” citandoli nel suo fortunato film “Benvenuto Presidente!”.
Riprendiamo il filo del discorso; oggi Le scrivo al riguardo del suo onorevole stipendio che si attesta, secondo le fonti da me trovate, intorno ai 239.000 euro l’anno. Una cifra considerevole, di cui non contesto l’entità, visto il ruolo istituzionale di vertice da Lei svolto, il prestigio della sua figura, gli emolumenti di altri pari grado nel mondo, forse però, c’è da eccepire, leggermente inferiori al suo.
Consideriamo altri aspetti .
Il Presidente non ha spese di servizio, non paga la luce, il gas, l’acqua, L’Imu o la Tasi del Quirinale. Se le dico F24 , Lei penserà ad un nuovo modello di aereo della nostra Aviazione, non al modulo per pagare le tasse.
Ricordo all’indomani di Tangentopoli , a metà degli anni novanta, di aver incontrato per caso Bobo Craxi davanti all’ufficio postale di via Montevideo a Milano, con in mano alcune bollette da pagare, che si aggirava sperduto senza sapere come fare. Era il segno evidente della decadenza, della caduta del potere, di quando non c’è più un cane attorno che fa le commissioni al tuo posto.
Il capo dello Stato non spende neppure per mangiare, tutto è a carico della Presidenza della Repubblica. Se esce per qualche convegno, per qualche visita istituzionale , sarà obbligato come tutti noi a rifocillarsi, ma alla fine non chiederà il conto, non dirà nemmeno : “oggi facciamo alla romana !”.
Lei è certamente persona di stile e non dovrà nemmeno fare come quell’attaccante della Juventus, che anni fa, a Torino, andò a cena con la propria fidanzata, e al termine del pasto si vide recapitare dal capo cameriere, un po’ incauto, il conto.
“Ma come, io faccio pubblicità al vostro ristorante e voi mi portate il conto ? Ma state scherzando ?” disse più o meno così. Anni dopo mise su con un suo collega una taverna ultra-chic , che però non ebbe fortuna, ma certamente non perché regalava pasti al prossimo.
Non parliamo poi delle spese per i mezzi di trasporto, la benzina, l’assicurazione, il bollo, la revisione, i guasti, il box, le multe alla Pisapia. Tutto a spese del Quirinale.
Pensi che una volta, a Forte dei Marmi, Luca Cordero di Montezemolo, si fece aggiustare la bicicletta da un ciclista sul litorale e molto educatamente chiese quanto gli doveva. Questi gli rispose :”Ovvia, lei un mi deve nulla, si figuri !”
Montezemolo, sia detto senza ironia, cercò di insistere, ma non ci fu verso, non riuscì a pagare il dovuto.
Poi arrivarono due ragazzini che avevano affittato un tandem ed il ciclista si rifece su di loro.
L’amaro destino dei potenti…
Insomma questo per dire che lo stipendio di un Presidente finisce intonso sul suo conto corrente e si va ad accumulare mese dopo mese.
Agli inizi della mia professione mi capitò di andare per due mesi in missione in Nigeria, nei primi anni ottanta. In quei sessanta giorni venni spesato di tutto , anche del cibo, perché c’era sempre qualcuno che mi invitava a pranzo. Una sera perfino andai a cena su un mercantile, nel porto fluviale di Warri, ospite del comandante. Insomma il mio decoroso stipendio non fu toccato ed ad esso si aggiunsero le indennità , la diaria ed un minimo di attività libero professionale. Una pacchia per un giovane alle prime esperienze di lavoro. Certo in quel tempo c’era la caccia al bianco , qualcuno, non italiano per fortuna , ci lasciò la pelle, quindi quei soldi erano strameritati. Questo spiega perché tanti nostri connazionali ancora oggi corrono tremendi rischi in paesi lontani, cercando di garantire un futuro a sé e alla propria famiglia.
Arriviamo al termine del mio ragionamento : il suo stipendio , ripeto strameritato, si accumula mese dopo mese, ed al termine del suo secondo mandato potrà essere utilizzato. Non vorrei essere indelicato, ma mi soggiunge che la sua età è più che ragguardevole; sarà quindi assai arduo che possa spendere tutto quanto è stato accantonato.
Allora ecco la mia Proposta ( altra canzone dei Giganti), modesta anche se con la P maiuscola.
Perché non rinunciare allo stipendio ? Sembra un ossimoro ma non le costerebbe nulla.
Farebbe un figurone ed entrerebbe nella storia, il gesto non avrebbe prezzo, per il resto c’è…lo sappiamo.
Poi pensi in quale difficoltà ed imbarazzo metterebbe Monti, Piano, Rubbia, che usano lo stipendio di senatore a vita come “argent de poche”, per le spesucce, senza neanche frequentare quella sede demodé che è Palazzo Madama.
Pensi che Monti , molto sensibile ai soldi suoi, istituì una leggina che stabiliva che se nei Comuni c’era una società mista pubblico-privata, un funzionario comunale doveva presiederla gratuitamente, rinunciando a qualsiasi indennità. In pratica doveva prendersi responsabilità anche pesanti solo per la gloria. Inutile aggiungere che la legge è stata tolta dai nuovi governi perché nessun funzionario si è mai fatto avanti in nessun Comune.
Se poi un domani le occorresse raggranellare qualche soldo , potrebbe sempre andare in giro per conferenze. Pensi che quella sciacquetta della Chelsea Clinton si fa dare settantacinquemila dollari dai tanti babbei che la vanno ad ascoltare. Per sentirsi magari raccontare di quando mamma Hillary un giorno stava per uscire con le babbucce ai piedi o come papà Bill ammorbava l’aria di casa con i suoi sigari.
Ma ancora meglio farebbe affittando un ghostwriter per scrivere la sua biografia.
Potrebbe raccontare di quando si iscrisse al Guf, il gruppo universitario fascista nel ’42, di aver conosciuto di persona quei mattacchioni di Kruscev e Breznev, di quanto erano seccanti quegli scalmanati che insorsero a Budapest nel 1956 per reclamare la loro libertà, potrebbe persino spiegare il flusso di denaro da Mosca a Botteghe Oscure e gli infiniti rivoli che presero quei soldi. Uno scoop mondiale, un best seller preannunciato!
Purtroppo ho visto molti anziani schiavi del dio denaro, fine a se stesso.
So di chirurghi che lavorano operando in casa di cura anche dieci ore al giorno, talvolta anche al sabato.
Migliaia di euro al dì, tutti i santi giorni, esclusa la domenica, che si godono però i familiari o, quando ci sono, le amanti ; le briciole, ma sono fior di soldi, finiscono ai collaboratori e questi sgomitano per essere i prescelti.
Ormai pensionati, non concepiscono la vita oltre la loro scrivania, e soffocano ogni spazio ai tanti giovani entusiasti e preparati; una volta li chiamavano baroni.
Presidente dia un colpo netto anche a loro.
E pensi alla Boldrini che alla Presidenza della Repubblica ci fa un pensierino; pensi come ci rimarrebbe di sasso a sapere che non si prende niente . Rimarrebbe lì come una mummia, come una Mogherini, alla notizia che da domani il Presidente lo si fa gratis.
Gad Lerner , il consigliere politico e consulente d’immagine della Boldry, saputo che non c’è trippa per gatti, si defilerebbe subito, scapperebbe di nuovo in Madagascar, per una abbronzatura extra.
Quanta gente NON sarebbe contenta !
sei sempre molto acuto, informato, satirico e attento. Complimenti e buone ….vacanze