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Ordine pubblico a Milano. La violenza dilaga ma le guardie sono a Campo X

di Massimo Weilbacher
28 Aprile 2018
in Home, Società&Tendenze
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Ordine pubblico a Milano. La violenza dilaga ma le guardie sono a Campo X
       

 

Due morti e tre feriti, uno dei quali gravissimo, in cinque diverse aggressioni è il drammatico bilancio di una nottata milanese che ha avuto come protagonisti due immigrati clandestini arrivati in Italia via mare nel 2017 che hanno terrorizzato per ore i quartieri intorno alla Stazione Centrale per poi andare a fare tranquillamente colazione da Mc Donald’s.

Nel bel mezzo di questo disastro il questore di Milano ha trovato il tempo di emettere un’ordinanza che per tutto il fine settimana chiude gli ingressi del Cimitero Maggiore più vicini al Campo X, quelli di via Barzaghi, creando notevoli disagi a chi va a trovare i propri morti e a chi col cimitero ci lavora. Lo scopo sarebbe quello di impedire manifestazioni politiche al Campo dell’Onore dopo la beffa dell’anno scorso. Quest’anno le varie autorità ci avevano, fortunatamente, evitato le gazzarre istituzionali dell’anno scorso, ma evidentemente qualcuno ha pensato lo stesso di fare qualcosa, più che altro una ripicca inutile e nemmeno troppo seria.

A chi, come la confusionaria cronista del Corriere che riferisce la notizia, parla (a sproposito) di “evidente sfida alle istituzioni che quest’anno si vuole prevenire” va ricordato che il procedimento penale innescato dai fatti del 2017 è stato archiviato perché il fatto non costituisce reato, aggiungendosi così a svariate decine di analoghi provvedimenti emessi in svariati gradi di giudizio per episodi simili e sempre confermati dalla costante giurisprudenza della Cassazione.

L’ultima volta, almeno, la procura ha evitato di ingolfare tribunali e corti per scoprire l’acqua calda, cioè che non esiste il reato di saluto romano se non nelle fantasie maniacali dell’ANPI e dei suoi fiancheggiatori. Il che rende il provvedimento della Questura ancora più ingiustificato e poco adeguato alla realtà: disagi inutili ai cittadini per proteggere il nulla.

Come al solito situazione grave ma non seria.

Detto questo resta il problema, che invece è grave e pure serio, dell’ordine pubblico fuori controllo. Le autorità minimizzano parlando di “risposte che funzionano”, il sindaco tace (dopo avere tuonato contro i “rastrellamenti” alla stazione), per l’assessore alla sicurezza nonché vice sindaco si tratta di “casi isolati”. E’ chiaro che l’evidenza dei fatti da molto fastidio a chi da anni vuole farci credere che la Milano buonista e dell’integrazione, che esiste solo nella propaganda della sinistra e dei suoi protettori da salotto, sia il migliore dei mondi possibili.

In realtà basta capitare alla Stazione Centrale, magari verso sera, per rendersi conto che la situazione non è quella che viene raccontata e che gli episodi dell’altra notte tutto possono fare tranne che sorprendere. Lo ricordiamo sommessamente al Corrierone buonista ed allineato che, naturalmente, si preoccupa del vero pericolo, cioè dei “sentimenti xenofobi puntualmente cavalcati dalla politica che si nutre di slogan pronti all’uso” e secondo il quale la Stazione Centrale sarebbe stata“bonificata” e l’ordine pubblico sarebbe sotto controllo come dimostrerebbero le statistiche dei reati commessi in città.

Ovviamente esisterebbe solo un problema di “percezione di insicurezza”. In realtà la percezione che manca, al giornalone ed ai salotti milanesi che lo ispirano e che gestiscono (male) la città, è quella della realtà. Citare a caso statistiche senza analizzare i dati è come parlare dei polli di Trilussa.

I numeri (quelli veri, del Ministero degli Interni) sui reati sono chiarissimi e raccontano una storia completamente diversa. Su 839.496 persone denunciate/arrestate in Italia nel periodo 1° agosto 2016-31 luglio 2017 gli stranieri (che sono l’8,3% della popolazione residente) erano 241.723 cioè il 28,8%. (30% nei dodici mesi precedenti). Rapportando il numero di denunce/arresti alla popolazione residente, nel caso degli stranieri siamo al 4,78% contro l’1,07% degli italiani.

Non solo: il 55% dei furti con destrezza, il 51,7% dello sfruttamento della prostituzione e della pornografia minorile, il 45% dei furti in abitazione e il 41,3% di ricettazioni è stato commesso nel periodo da soggetti stranieri. Per non parlare delle 1.478 (37,5%) violenze sessuali.

Bisognerebbe spiegare agli struzzi buonisti che minimizzano e citano cifre che non capiscono, che in statistica esiste il principio di concentrazione, quello che trasforma i polli di Trilussa in un dato statisticamente significativo. Quello che dimostra che da anni ci stanno raccontando balle e che i fatti dell’altra notte a Milano sono tutto tranne che un “episodio isolato” al quale è stata data una “risposta immediata”.

Tags: forze dell'ordineimmigrazione clandestinaMilano
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