Palermo aspetta che a meno di cinque mesi dalle elezioni comunali il centrodestra batta un colpo. L’uscita pubblica di Gianfranco Miccichè a favore di Fabrizio Ferrandelli ha avuto effetti devastanti. La reazione delle altre forze politiche della potenziale coalizione è stata immediata e di segno opposto. Diventerà Bellissima, Fratelli d’Italia e Noi con Salvini hanno fatto muro rispetto all’ipotesi di sostenere l’ex deputato Pd e hanno chiaramente fatto intendere che si stanno preparando, dopo il ritiro di Francesco Greco, a mettere in campo un’altra candidatura che possa rappresentarli.
Ma anche dentro Forza Italia non mancano i malumori. La scelta di sostenere Ferrandelli era sul tavolo dei forzisti da tempo, ma non era una opzione condivisa da tutto il partito. Le ambizioni di alcuni esponenti azzurri, che avrebbero volentieri corso per palazzo delle Aquile insieme ai tradizionali alleati e il diktat del leader dei “Coraggiosi” che non vuole simboli di partito a suo sostegno hanno creato una spaccatura netta anche tra i berlusconiani.
Gianfranco Miccichè, dal canto suo, si è spinto troppo in avanti, trascinato da una storica intesa con Saverio Romano, il quale ha da tempo scelto Ferrandelli per provare a riportare a sala delle Lapidi la sua pattuglia di consiglieri. I bene informati dicono che il commissario regionale azzurro non si aspettava una ostilità così marcata all’ipotesi di sostegno all’ex deputato Pd e non sa come tirarsi fuori dagli impicci senza perdere la faccia anche con il gruppo centrista di Romano. Una tesi che circola sempre più insistentemente in queste ore è quella che proprio la presenza o meno del simbolo di Forza Italia alle comunali diventi il discrimine per l’appoggio o meno a Ferrandelli.
Le amministrative, infatti, potrebbero svolgersi in concomitanza con le politiche e comunque pochi mesi prima delle regionali. Fisiologico che i partiti nazionali abbiano la necessità di essere visibili con i propri simboli, cosa ribadita da tutti i leader nazionali del centrodestra. A questo punto, se Miccichè ponesse questa pregiudiziale a Ferrandelli si potrebbe consumare una clamorosa rottura dopo l’altrettanto clamoroso dichiarato sostegno.
Intanto le consultazioni tra gli esponenti musumeciani, di Noi con Salvini, Fratelli d’Italia e altri movimenti civici vicini al centrodestra a Palermo proseguono febbrili. Lunedì prossimo è previsto un summit per fare il punto e selezionare alcune ipotesi di candidature a sindaco sul tavolo. Al momento senza Forza Italia che, per la prima volta nella sua storia in città, rischia di rimanere con il cerino acceso in mano.