Negli anni dominati da Papa Francesco, con effetti spettacolari, su cui occorre attendere una verifica dei risultati e delle conseguenze, molto (anche su Destra.it) si discute sulla “natura” di questo pontificato. Nel suo viaggio negli Stati Uniti il Papa ha ricordato con forza — al giornalista che chiedeva se non si sentiva un “po’ comunista” — che le sue parole sono tutte nel solco della “dottrina sociale della chiesa”. Un affermazione importante. Chiara.
Non è quindi fuori luogo tornare a rileggere i tratti essenziali della dottrina sociale della Chiesa. Il famoso discorso, non pronunziato da Giovanni Paolo II, a causa dell’attentato, il 15 maggio 1981, attribuisce al capitalismo, prima agrario, poi misto, poi prettamente industriale, la responsabilità di avere provocato, sostenuto e persino giustificato con propositi antisociali, la nascita, la crescita, lo sviluppo e il radicamento prima del socialismo e di seguito della versione massimalista, il comunismo.
La dottrina sociale, come è universalmente noto, nasce nella sua versione moderna con l’enciclica “Rerum novarum” del 1891, non di rado fraintesa o malintesa anche in certi ambienti cattolici, fautori di una linea classista. La socialità autentica subirà un eclissi piuttosto lunga con gli anni del Vaticano II, dovuta in parte alle pressioni dei circoli progressisti, in parte al tributo diplomatico e di pratica sudditanza verso le confessioni protestanti, tutt’altro che sensibili ai temi ed ai problemi sociali.
Nella enciclica “Sollicitudo rei socialis”, il grande pontefice polacco l’ha definita “non una “terza via” tra capitalismo liberale e collettivismo marxista, e neppure una possibile alternativa per altre soluzioni meno radicalmente contrapposte: essa costituisce una categoria a sé”.
Questa è la vera socialità da adottare e da seguire in campo politico, una socialità misurata, attenta ed aperta non all’uomo isolato ma membro di un corpo organicamente ordinato con i suoi problemi, con le sue esigenze e con la sua dignità da rispettare e rispettosa del consorzio civile.